La serata di apertura ha visto avvicendarsi sul palco dell’arena del porto turistico due band di costituzione, composizione e tematiche diverse. I primi ad esibirsi sono stati i cinque ragazzi dei The Fuzzy dice, i quali, provenienti da Teramo, hanno dichiarato di avere come obiettivo principale quello di divertire il pubblico, divertendosi a suonare. Un gioco di parole che sembra aver dato la forza e la costanza ai musicisti, militanti anche in altri gruppi, di portare avanti questo loro ultimo progetto, nato circa un anno fa, in cui reinterpretano pezzi celebri del rock ‘n roll degli anni ’50 – ’60 e dimostrano la loro propensione verso lo spettacolo, garantito anche dagli effetti speciali annessi. Tra i pezzi proposti, quelli di Jonny Cash, Roy Orbison, Jerry Lee Louice ed Elvis, il re del rock ‘n roll, tutti artisti affrontati minuziosamente in vari brani come Big River, Pretty Woman, Great Balls of fire e Be – bop a Lula.
Nella seconda parte, il quartetto dei The Varnelli’s, proveniente dalle Marche, ha riproposto la musica delle popolazioni afro – americane degli anni ‘40, importata in Europa negli anni antecedenti allo sviluppo della rock – music. Si tratta di rythm & blues, rivisitato e rielaborato in versione rock e riproposto da Federico, sassofonista, da Gianfranco al contrabbasso, dal batterista Fernando e da chitarra e voce di Paolo. Apprezzabile la qualità vocale del cantante, il quale, accompagnato dal suono incisivo del sassofono, ha delimitato l’orizzonte ritmico della batteria e la struttura melodica di chitarra e contrabbasso, teso per lo più a strutturare l’esecuzione dei brani, tra cui quelli di Four Jams, Louis Jordan e Howlin Wolf . Un viaggio musicale epocale, condotto dai musicisti, bravi a coinvolgere il pubblico, attraverso i pezzi proposti, rivisitati e riadattati con originalità esecutiva, partendo dalla black – music fino ad arrivare al rock’n roll, passando per i temi r & b.