Sbarcato ieri in sala, il film riepilogativo dei concerti di Vasco Rossi andati in scena dal nord al sud della penisola italiana negli ultimi due anni non tarda a rivelarsi come un manifesto assoluto del rock e della longevità di una delle nostre star più longeve e comunicative. Tenutisi tra maggio e giugno del 2018 e del 2019, gli appuntamenti stratosferici con il rock ‘n’ roll show del Komandante rimarranno – almeno fino agli appuntamenti con il Vasco NonStop Live Festival del 2020 – sulla bocca di addetti ai lavori e non per aver portato il concetto del live in sé ad un livello superiore.
Montato accostando momenti performativi e situazioni di backstage, il lungometraggio di Giuseppe Domingo Romano alias Pepsy Romanoff si arricchisce di episodi relativi alla genesi delle canzoni, narrazione della preparazione dello show e intermezzi circoscritti attorno alla costruzione della scaletta e all’arrangiamento dei pezzi per i concerti. A raccontare i momenti preparatori all’ingresso nell’arena del live tutti i protagonisti del Mondo di Vasco, dal direttore di palco Diego Spagnoli fino ad arrivare ai membri del cast del Blasco, motivo per cui il regista ha reso possibile l’interazione con l’esperienza di Vince Pastano, chitarrista della band e arrangiatore dello spettacolo, per poi passare al racconto di Steff Burns e dei suoi 28 anni circa al fianco del rocker di Zocca, all’emozione palpabile del bassista Claudio il Gallo Golinelli, alle sensazioni di Frank Nemola e di Matt Laug, fino ad arrivare alle parole della superba polistrumentista Beatrice Antolini. Circoscritto attorno al valore dell’arte e, nella fattispecie, della musica per questi brillanti pionieri dello spettacolo guidati dal condottiero della Vita spericolata, il prodotto cinematografico vive di sublimi inquadrature attorno e dentro lo show con cui Vasco ha espugnato anche San Siro con sei sold out consecutivi, della professionalità dei momenti preparatori in studio raccontati attraverso una carrellata di immagini che fungono da trapasso verso il fulcro dello spettacolo, dei dintorni degli stadi in rassegna in quelle notti magiche e dell’energia delle potenti provocazioni della rockstar nei confronti del suo pubblico, accompagnato lungo un’esperienza di vita impossibile da dimenticare. Muovendosi lungo una performance che va da Cosa succede in città a Un mondo migliore ed Albachiara, la band del Kom si muove – come dichiarato da Vasco – nell’ordine del rinnovamento in modo da garantire uno spettacolo sempre attuale ed in chiave moderna in cui riconoscersi … proprio questo è il potere della musica, una forza – dalle parole di Vasco – in grado di motivare, consolare, dar conforto e soprattutto cambiare l’umore.