Uscito in Italia il 22 Gennaio del 2011 per la regia di Michele Placido, Vallanzasca – gli angeli del male affronta una storia tutta italiana, quella relativa alla mala milanese degli anni ’70 – ’80 in riferimento alle vicende di Renato Vallanzasca, analizzandone risvolti personali ed interazionali. Nei panni del criminale milanese, Kim Rossi Stuart fornisce una personificazione bilanciata tra mimica,caratterizzazione fisionomica e attitudini verbali attraverso la cadenza lombarda.
Furfante sin dagli anni giovanili, Vallanzasca diventa – come da immagine conferita dal film – un bandito di serie A, passando per periodi di detenzione e di fuga, episodi raccontati dal regista pugliese attraverso una costruzione meramente cronologica del narrato. Divenuto in breve tempo il boss della Comasina, il criminale milanese viene caratterizzato dall’attore romano in modo superlativo e immersivo, tanto da guadagnare nel 2011 un premio per Miglior Attore ai Nastri d’Argento e un premio all’Interprete nel contesto del Premio Flaiano di Pescara. Interpretate rispettivamente da Valeria Solarino e Federica Vincenti, le due donne entrate in relazione con il protagonista forniscono un’interpretazione sicura di sé nei panni di Consuelo e di Giuliana, madre del figlio di Vallanzasca, la prima, e donna contraente l’atto matrimoniale suggerito da Francis Tufelo (Francesco Scianna) dell’omonimo clan, la seconda. Seguito da un insegnante milanese per l’apprendimento dell’accento del capoluogo lombardo, Kim Rossi Stuart diversifica davanti la macchina da presa gli atteggiamenti propri del personaggio interpretato tra gesta malavitose e tenore di vita personale nei rapporti con la famiglia e con gli amici, evidenziandone – inevitabilmente –anche la natura e la conformazione di scapestrato latin – lover. Presentato Fuori Concorso alla 67ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il film di Michele Placido ha conquistato anche due Nastri d’Argento per Miglior montaggio e Miglior colonna sonora, rispettivamente assegnati a Consuelo Catucci e ai Negramaro.