Andato in onda ieri nella prima serata di Paramount Channel, l’irriverente lungometraggio con un tanto raffinato quanto scapestrato Jim Carrey riflette l’immagine dell’ambizione di grandezza e dell’inadeguatezza al potere dell’uomo medio sognatore. Frustrato nel lavoro e provato dall’avvenenza sistematica di situazioni drastiche, il reporter insoddisfatto Bruce Nolan (Jim Carrey) sarà investito di un incontrollabile potere incondizionato dalle multi sfaccettature divine.
Alle prese con l’assunzione delle cospicue responsabilità relative, il protagonista dovrà rivalutare le proprie intenzioni evitando di concentrarsi unicamente su se stesso e imparando ad aiutare il prossimo, motivo per cui sarà possibile inquadrare il soggetto cinematografico tra i confini di una maturazione personale. Messo di fronte alle già molteplici responsabilità del controllo di una piccola porzione terrestre, il carattere interpretato dallo spumeggiante attore comico sarà portato a ravvedere le sue posizioni nella considerazione dell’operato divino e, rendendosi conto del peso ingente del lavoro, sceglierà di tornare alla sua vita dopo la “vacanza” dell’onnipotente interpretato da Morgan Freeman. Alla base dell’intera vicenda i rapporti di Bruce con il mondo del lavoro e nella fattispecie con il suo team, centrando lo sguardo sull’intimità velata con Rachel (Jennifer Aniston), interprete della compagna del protagonista e della sua valvola di sfogo – rifugio alle difficoltà, la quale aiuterà l’uomo a ritrovare gradatamente se stesso. Diretto dal regista di Ace Ventura – l’acchiappanimali Tom Shadyac, il lungometraggio uscito negli States nel 2003 risulta allestito all’interno di una delicata vena di spirito cavalcata dal protagonista nel contesto della luce positiva dell’intera sceneggiatura resa emblematica dalla fotografia e dal montaggio delle scene, il tutto inglobato nella scenografia cielo – terra ad opera di Ric McElvin e particolareggiato dalle musiche di John Debney, a contornare l’esilarante narrazione dei momenti clou del film tra cui quello dal ritmo travolgente del “test” e della presa di consapevolezza delle abilità sovrannaturali.