Adattamento cinematografico dell’omonimo musical del 2016, il film ha debuttato oggi su Netflix e spicco soprattutto per una sfilata di star del calibro di Meryl Streep e Nicole Kidman che, dirette da Ryan Murphy e insieme ad un manipolo di attori alla ricerca della ribalta, contribuiscono a mantenere alta l’attenzione sull’evoluzione verso l’inclusività. La storia è quella di una ragazza, Emma (Jo Ellen Pellman), stanca delle pressioni sociali alla conformità e prendendo a pretesto l’ambito ballo di fine anno, decide di ribellarsi e farsi valere per essere pienamente se stessa, scelta mal vista dalla società e dal consiglio genitori della sua scuola.
Desiderosi di portare l’audience e la critica dalla loro parte per risollevarsi, Dee Dee Allen (Meryl Streep), Barry Glickman (James Corden), Angie Dickinson (Nicole Kidman) e Trent Olivier (Andrew Rannells) partiranno alla volta dell’Indiana per far sentire la loro voce sul tema dell’omofobia, inizialmente nel tentativo di sfruttare la situazione a loro favore e finendo per immedesimarsi nel disagio della giovane interpretata dalla Pellman. Appoggiata dal preside Hawkins (Keegan-Michael Key) e da poche altre coetanee, la ragazza vivrà una sorta di presa di consapevolezza proprio grazie ai nuovi amici venuti da Broadway e deciderà di lottare per il diritto di amare, dando così anche un impulso a non aver timore di essere alla sua intera generazione. Calibrato su un buon ritmo, il lungometraggio procede lungo scelte registiche – come nel caso dell’apertura grafica e colorata ad inizio pellicola – spesse volte attraenti e altre che invece sembrano non identificare la natura dell’originale, presumibilmente, questo, per via del differente linguaggio, trasposto da teatrale a cinematografico e quindi sicuramente denso di spettacolarità ma – al tempo stesso – scenario in misura minore di impatto emotivo con relativa possibilità di interfacciarsi.