Pubblicato nel 2003 presumibilmente con valore di tributo, l’album raccoglie alcuni dei pezzi miliari della carriera dei Blues Brothers, formazione musicale di stampo blues e soul formatasi nel 1978 dall’unione di due comici del Saturday Night Live, fautori di un progetto successivamente portato anche sul grande schermo nel 1980 da John Landis con la pellicola The Blues Brothers.
Accompagnati da una band estremamente sincronica, Joilet Jake (Belushi) ed Elwood (Akyroyd) Blues sfoderano una dose interpretativa di notevole impatto, mirando al coinvolgimento del pubblico attraverso la schiettezza e gli atteggiamenti carismatici portati sul palco, come è possibile notare anche nel corrispettivo cinematografico frapposto proprio nel mezzo della carriera. Costituito da dodici tracce, il disco spazia da tratteggi più soavi e accoglienti ad exploit altamente ritmati ed intensi, il tutto estratto dalle esibizioni live della blues band e frutto di una particolare sintonia con il palco e lo show. Ad aprire il lavoro discografico un estratto della classica I can’t turn you loose, brano attraverso cui è possibile sin da subito prender coscienza del livello con cui ci si appresta ad interagire, un arguto lavoro di ritmo e sonorità controbilanciate dalle due voci sfrenate e talvolta caute dei Blues. Si spazia dalle sonorità più delicate di Soul Man e dell’esordio di alcuni brani ai ritmi forsennati ed altamente coinvolgenti delle hits Do You Love me, Soul finger, Gimme Some Lovin’ ed Somebody to Love, tra gli altri pezzi della tracklist. Accattivante per la scelta musicale e per la scaletta, il disco uscito sotto etichetta Warner fornisce l’immagine di una vita interamente votata all’arte lungo una carriera prematuramente spezzata dalla scomparsa di Belushi nel 1982, avvenimento che, segnando Akyroyd, ne tradurrà il volersi dedicare da lì in avanti – come si evince anche dalla serie Ghostbusters – soltanto al cinema.