Costrette a restare nascoste per la loro natura e per la scarsa fiducia negli umani, i Ninja Turtles saliranno in superficie anche alla luce del sole per aiutare la loro amica April O’Neil (Megan Fox), riuscendo finalmente a garantirsi l’accettazione da parte dei cittadini di New York. Uscita nel 2016, la pellicola Tartarughe Ninja – Fuori dall’Ombra racconta proprio questo, la possibilità di sentirsi parte di una comunità in seguito all’aiuto fornito alla polizia guidata dal capo Vincent (Laura Linney) nel rendere inoffensivo Shredder (Brian Tee) con il suo Clan del Piede.
Sconfitto e spedito in prigione un anno prima, il signore del crimine della Grande Mela era riuscito ad evadere – insieme a Bebop (Gary Anthony Williams) e Rocksteady (Stephen Farrelly) – durante il suo trasferimento ad un altro istituto di reclusione. È da qui che ha inizio la missione degli eroi creati dai fumettisti Kevin Eastman e Peter Laird nel 1984, tra i più amati degli anni ’80, i quali, rimasti fino ad allora nel sottosuolo, sapranno giocarsi bene l’opportunità di rivelare la propria esistenza, decidendo, però, di non tradire la loro essenza e rimanere nella loro casa under-street con il saggio maestro Splinter che, in virtù della posizione “paterna” nei loro confronti, non può che riconoscerne il raggiungimento della maturità. Ben sceneggiato anche a livello di spettacolarità, il lungometraggio è diretto da Dave Green e introduce caratteri come quello di Stephen Amell, nei panni del poliziotto-atleta di hockey Casey Jones, confermandone altri come Vern Fenwick (Will Arnett), fino ad allora considerato da tutti – per “proteggere” l’identità dei veri eroi Leonardo (Pete Ploszek), Raffaello (Alan Ritchson), Donatello (Jeremy Howard) e Michelangelo (Noel Fisher) e permettere loro di continuare ad agire “in sordina” – colui che avrebbe catturato Schredder, allora interpretato da Tohoru Masamune. Intriso di un pizzico di ironia, il film si lascia piacevolmente guardare, appassionando per storia, ambientazione, computer grafica, scenografie con effetti speciali e costumi di sicuro impatto, senza dimenticare l’impianto sonoro e l’allestimento musicale per un film che risulta ancor più particolareggiato nella resa in 3D.