STEP UP 4 REVOLUTION – la consapevolezza di se stessi e delle proprie priorità

///STEP UP 4 REVOLUTION – la consapevolezza di se stessi e delle proprie priorità

STEP UP 4 REVOLUTION – la consapevolezza di se stessi e delle proprie priorità

Conosciuto semplicemente anche come Step Up 4 o Step Up Revolution, il quarto capitolo della saga sulla danza e le performing arts avviata nel 2006 con Channing Tatum e sua moglie, diretto da Scott Speer al suo esordio nella regia cinematografica, nasce da un soggetto di Duane Adler per una produzione Summit Entertainment. Segnando un cambio di rotta rispetto ai prequel che vantavano al timone produttivo la Touchstone Pictures con una distribuzione Walt Disney Pictures, il lungometraggio è stato distribuito in Italia il 4 Ottobre 2012 dalla M2 Pictures, con teaser pubblicato il precedente 30 Gennaio e trailer diffuso dal 30 Marzo. Strutturato sulle musiche di Aaron Zigman, già occupatosi della soundtrack di altre pellicole della serie[1] e di film come Ti va di Ballare?, Step Up 4 Revolution 3D si arricchisce dell’allestimento coreografico ad opera di Travis Wall, spiccando sia per assetto e magnetismo tridimensionali che per il connubio scenografico di ambientazioni e atmosfere estive, affrescate lungo la pittoresca costa della Florida tra interni ed esterni.

Percorsa, infatti, attraverso le strade e le suggestive spiagge di Miami, la storia trattata restituisce l’immagine di una conquista dei diritti da parte di Sean (Ryan Guzman) e di tutto il suo quartiere, la cui libertà si vede messa a rischio a causa dell’avanzata del progresso portata dal magnate Bill Anderson (Peter Gallagher). A capo della crew dei MOB a cui ha dato vita insieme all’amico Eddy (Misha Gabriel), il carattere interpretato da Guzman è un talentuoso ballerino di hip hop alle prese con un sincero trasporto per Emily (Kathryn McKormick), fascinosa ragazza appena arrivata in città che non sarà affatto indifferente all’energia positiva generata dall’uomo, andando anche contro gli interessi familiari con l’intento di salvaguardare l’omogeneità del progetto MOB, messo su per dare alla gente l’opportunità di “comunicare e farsi sentire da tutti” (cit.). Intenzionati a vincere una cospicua cifra messa in palio per le visualizzazioni streaming dei video più popolari, i ballerini guidati da Sean ed Eddy mettono in scena dei flash mob trasgressivi e compiacenti al pubblico, creando un divario tra i cultori della quiete pubblica e le generazioni invece attratte dall’esplosione artistica delle loro performance, servendosi dell’arte per protestare e finendo per fare molto di più per tutta la comunità. Sullo sfondo del film – a far da tessuto narrativo motivazionale per cui la ballerina interpretata dalla McKornick farà il suo ingresso nella crew – la coesistenza di interessi e sentimenti. Sposando le intenzioni del fulcro culturale portato avanti dagli street dancers in questione, la figlia di Bill Anderson tenterà di sabotare, pur soffrendone, i progetti del padre, dando indirettamente una nuova speranza e una ventata d’aria fresca all’intera zona di South Beach. Alla base del film, a trovar terreno tematico sono, da una parte, l’intensità del rapporto di amicizia tra Sean ed Eddy unitamente a quella del rapporto sentimentale tra Sean ed Emily, mentre dall’altra trova terreno fertile la complicità familiare tra Anderson e sua figlia. Equiparabili nella considerazione più volte ripetuta “io e te contro il mondo intero” (cit.), le tre strutturazioni tematiche sopra citate conferiscono al film prodotto nuovamente da Jon M. Chu una connotazione personale e interiore, lasciando però maggior spazio alla spettacolarizzazione garantita dai frequenti colpi di scena e dalle prelibate e movimentate sequenze di ballo, a partire dall’invasione dell’Ocean Drive da parte dei MOB con tanto di concatenati e coreografici veicoli per finire con l’exploit finale avvalorato dalla comparsa sulla scena di Muso (Adam Gary Sevani) e Jenny Kido (Mari Koda), il tutto reso con movimenti di macchina e montaggio atti a generare interesse e suspense.  


[1] È l’autore delle musiche anche di Step Up e Step Up 2-la strada per il successo, primo e secondo episodio della serie rispettivamente usciti nel 2006 e nel 2008

By | 2020-08-27T17:19:52+02:00 Agosto 26th, 2020|Cinema, Recensioni|0 Comments

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