Nuovi dettagli sull’inchiesta relativa alla tragica morte di Michael Jackson, portati in luce da un nuovo documentario true-crime di ZigZag, andato in onda ieri in prima serata su Nove in risposta al controverso Leaving Neverland. Svelando numerosi retroscena e raccogliendo testimonianze inedite, Killing Michael Jackson intende porsi come prodotto rivelatorio dei fatti a dieci anni dalla scomparsa del famigerato e indiscusso Re del Pop.
Ritrovato il pomeriggio del 25 Giugno 2009 nella sua villa di Los Angeles, Michael Jackson ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte, della musica, del ballo, dello spettacolo e della concezione dello show, rivivendo attraverso brani, videoclip, testi e modi di essere di artista in balia di successo e fama. Proprio questo il motivo dell’angoscia verso la scoperta della verità circa la sua scomparsa, epilogo inconcepibile della vita della star mondiale, sui cui ultimi giorni si ergono non poche zone d’ombra. Partendo da questi preconcetti, il docu-film indaga sulle verità non raccontate circa la storia inondata di supposizioni e ipotesi, mettendo in luce, inoltre, le testimonianze dei detective occupatisi del caso, tentando di dare nuove risposte attraverso fascicoli e materiale d’archivio inedito, immagini e interviste esclusive. Corredato da rivelazioni circa le indagini sul medico curante di Jeko, il documentario restituisce, con il presumibile intento di chiudere il cerchio e render giustizia alla star, l’immagine di un uomo entrato nella leggenda come mito indiscusso della musica mondiale, fermato – come rivela il documentario – da un’overdose di Propofol.