Andata in scena all’Arena di Verona il 2 e il 5 Settembre per la regia di Maurizio Pagnussat, la manifestazione ha confermato l’incisività della musica sulla difficoltà del momento che il Mondo intero sta attraversando da circa 5 mesi, dando la possibilità a larga parte degli artisti duramente colpiti dal momento storico in atto di tornare ad una dimensione live on stage e riappropriarsi, dunque, del palcoscenico. Seppur con ingressi contingentati e limitati, la prestigiosa location veronese che questa sera ospiterà anche la grande manifestazione Heroes, si avvalora delle caratteristiche di luogo di culto per gli eventi e per l’impianto scenico risonante e quasi maestoso, dando allo show condotto da Carlo Conti e Vanessa Incontrada, con un ruolo inedito per Nek, quel valore aggiunto dell’esplicazione di ciò che è la potenza della musica, come è stato, del resto, possibile evincere anche dalla manifestazione Battiti Live di Radio Norba.
Organizzata quest’anno per riaccendere la musica e, in particolare, sostenere tutti quelli che lavorano nel dietro le quinte del mondo dello spettacolo, la rassegna è stata trasmessa in diretta su Rai 1, ospitando medley davvero interessanti di artisti come Fabrizio Moro e versioni inedite di pezzi della discografia italiana, divenuti vere e proprie perle di musica leggera anche grazie al tessuto interattivo con la platea, finalmente ritrovata anche se con contingenza. Ad apertura della prima serata dei premi musicali conferiti da Seat, quella che perviene è subito una grande suggestione, dovuta all’ascolto della veste inedita del successo di Mango Bella d’estate, ad opera di Mika e Michele Bravi nel pre-show, visibilmente coinvolti prima di lasciare il palco ai recenti vincitori di Sanremo Mahmood e Francesco Gabbani, rispettivamente sulla versione ritmicamente arricchita di Dorado e sulla travolgente Il sudore ci appiccica, anticipati dal velluto lirico de Il Volo su Nessun dorma. Ad arricchire l’intero concept televisivo di casa Rai, non sono mancati i riferimenti all’importanza della missione di sostegno in atto, testimonianze condite di esibizioni in stile test sul palco ad anticipare gli eventi clou dei live serale, emozionanti, per dirla con le parole di Annalisa “messe a nudo” durante cui gli artisti si sono esposti per fungere da fotografia della validità del lavoro di “coloro che permettono loro di essere delle star sul palco” (cit. Gigi D’Alessio). Torna nella culla della musica live (cit.) anche Diodato, il quale era stato, proprio in Arena, protagonista di un concerto isolato in occasione dell’Eurovision Song Contest, durante cui, portando sul palco la sua Fai Rumore in un assolo al piano, ha voluto testimoniare la necessità di restare in contatto attraverso la profondità di ciò che fa stare bene. Un anno d’oro per il musicista valdostano, da poco rientrato da Venezia77[1] e già vincitore, dopo essersi aggiudicato il primato a Sanremo 2020, di un David di Donatello, confermandosi portavoce di un messaggio di coraggio. Emozione pura all’arrivo di Malika Ayane che, con la sua vena estremamente relazionale e soave, si raccoglie in un momento di commozione che ha del sorprendente e “dell’unico” (cit.), conducendo il pubblico in un viaggio immersivo con Ricomincio da qui, celebrata a dieci anni dall’uscita. A tingere l’intero show, quindi, è un forte grido di speranza verso il futuro, confermato da Ermal Meta con Finirà bene e dai diversi medley che affrescano un contatto tra presente e passato per volgersi al futuro, portati sul palco anche da Anna Tatangelo con una superba collaborazione rap, da Raf e Umberto Tozzi, Marco Masini e Francesco Renga, insieme a tanti altri colleghi, tutti riuniti per lanciare un messaggio forte, ponendo l’attenzione su un operato dettato, come da riferimento al brano di J-Ax, dalla Voglia assurda di ripartire.
[1] Alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, Antonio Diodato (Aosta, 30/08/1981) è stato premiato con il Soundtrack Stars Award speciale