Si intitola Kiss me (She’s all that) e sono trascorsi oltre 21 anni da quando faceva il suo ingresso nelle sale italiane, offrendo agli spettatori una storia che parla di trasformazione umana e dell’affabile identità degli adolescenti, percorsa anche nel remake sbarcato su Netflix proprio in questi giorni. Si trattava, nel film dal titolo ispirato al singolo dei Sixpence None The Richer, della resa più appetibile di una ragazza impacciata e timida, per via – come sarà anche nel prodotto di Mark Waters – di una scommessa tra amici.
Mentre nella pellicola He’s all that a rivestire il ruolo protagonista è l’artefice del tentativo di trasformazione, nel prodotto in oggetto il carattere principale è quello di Laney (Rachael Leigh Cook), la giovanissima adolescente che viene presa di mira da Zach (Freddie Prinze) per un restyling finalizzato a farla diventare reginetta del ballo in compagnia del “ragazzo giusto” (cit.). Ripercorso con onestà intellettuale nel remake, il soggetto del film prevede lo sviluppo e la tematica dell’interazione amorosa che qui si rivolge ad una ragazza, modernizzando – con tanto di musicalità travolgente – anche l’ambientazione del PROM o ballo conclusivo del liceo, facendole sembrare due storie successive e non l’una il rifacimento dell’altra a mo’ di discorso di genere uomo/donna. Le circostanze narrate nel film del 2000 volevano che fosse il carattere interpretato da Prinze a perdere la testa per l’affascinante donna sbocciata dopo il cambio di acconciatura, il trucco e le lenti a contatto, tanto da rimanerne attratto a tal punto da decidere di perdere la scommessa, rivoluzionare se stesso e i propri piani per il futuro. A far da matrice alla pellicola di Robert Iscove – in cui si lascia a Paul Walker il compito di interpretare il manipolatore e l’avido della storia – è un soggetto misto tra commedia, teen movie e un tessuto romantico/sentimentale conditi da un fresco montaggio, da una suggestiva interpretazione evasiva o modaiola e soprattutto da una scelta musicale che – specie nelle battute finali della pellicola – non può che risvegliare la passione per gli anni ’80 e ’90 anche con la title track del film che è parte della colonna sonora. Uscito a Gennaio del 1999 negli Stati Uniti d’America, il prodotto si completa di non poche scene divertenti e immersive, come quelle che coinvolgono il carattere di Dexter, interpretato da Chris Owen, lo stesso attore che – tra l’altro – ha dato forma e voce allo spiazzante Sherminator di American Pie. In una sorta di ruolo sipario nella tecnica narrativa poi confermata nel remake, il personaggio messo in scena dal classe 1980 sembrerebbe segnare lo spaccato tra vita adolescenziale e raggiungimento della maturità per un film che parla proprio – come restituisce la fotografia conclusiva della danza condivisa e lontana dai riflettori – della maturazione dei due protagonisti, la prima in una nuova e più convinta se stessa, il secondo verso un uomo che lascia da parte gli anni dei bagordi per dedicarsi a qualcosa di serio.