Conclusasi ieri, la nuova edizione della kermesse sanremese ha rispecchiato il desiderio di omaggiare i diversi generi e le epoche della musica anche attraverso la presenza di numerosi ospiti tra cui Raf, Ligabue, Eros Ramazzotti ed Elisa, volgendo l’attenzione alla contemporaneità italiana di questa particolare forma d’arte. Un’impostazione diversa, quella del 69° Festival di Sanremo, configuratosi come un festival trasversale (cit. Anna Tatangelo) sulla base dell’impronta assegnatagli da Claudio Baglioni, alla seconda conduzione – quest’anno – della kermesse canora della musica italiana per eccellenza.
Confezionato ad hoc dal direttore artistico, l’appuntamento musicale in diretta su Rai 1 e Radio 2 per l’intera settimana ha dato spazio a numerosi artisti del panorama musicale italiano in virtù – come già detto – di uno sguardo sul livello contemporaneo della musica e dello spettacolo. Affiancato da Claudio Bisio e Virginia Raffaele, Baglioni rivendica l’identità popolare del festival, allestito a fronte di una simbiosi tra vecchio e nuovo, tra generi diversi e comunione di stili, caratteristiche, queste, in luce anche nelle esibizioni di Patty Pravo con Briga e Nino D’Angelo con Livio Cori, i primi in un mix tra livelli e stili musicali e i secondi nel richiamo della napoletanità comune. Tra gli altri artisti saliti sul palcoscenico della città dei fiori anche Ultimo, Nek, Einar, Loredana Bertè e Anna Tatangelo, tornata, quest’ultima, con un grido personale di amore e appartenenza. Alla base della definizione dell’attuale panorama musicale l’importanza data all’autorialità e alla scrittura di testi profondi piuttosto che unicamente commerciali, come nei brani Nonno Hollywood di Enrico Nigiotti e Abbi cura di me di Simone Cristicchi. Provenienti da scenari vari, i cantanti in gara hanno affrontato l’ambito palcoscenico dell’Ariston interpretando ognuno uno show secondo le proprie peculiarità e pertanto è stato possibile vedere in scena il Marocco – pop di Mamhood sulle note della canzone vincitrice Soldi, il rap di Achille Lauro e Ghemon su look estremamente trasgressivi, il rock delle band degli Ex Otago e dei Negrita fino ad arrivare al tratteggio soave e operistico de Il Volo. Questo e tanto altro il contenuto delle cinque serate sanremesi, durante cui hanno trovato spazio anche i duetti generazionali nella quarta serata decretando Motta come vincitore per l’interpretazione del suo brano Dov’è l’Italia al fianco di Nada. Tra i momenti scintillanti dell’intero appuntamento musico-culturale gli intermezzi celebrativo – imitativi ad opera di Virginia Raffaele su un medley estremamente coinvolgente di canzoni di Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Patty Pravo, Giusy Ferreri e Malika Ayane, nonché le brillanti performance in ottica musical sull’onda dei successi cinematografici delle pellicole Il ritorno di Mary Poppins e Bohemian Rhapsody, portate rispettivamente sul palco dalla Raffaele e da Pierfrancesco Favino nel corso della prima serata del 5 Febbraio 2019.