Considerata la corsa più bella del Mondo (cit.), quella delle Mille Miglia è una tradizione italiana che da sempre lega passato e presente, tra la modernità e la storia dell’automobilismo, sicuramente italiano ma non soltanto. Evidentemente appassionato della corsa e presumibilmente desideroso di raccontare un pezzo di storia italiana, Claudio Uberti dirige una commedia sul tema, rendendola un film che colpisce innanzitutto per lo scintillante parco auto dei veicoli che hanno disputato la corsa stessa nel 2014, ambientazione, questa, della storia narrata.
Protagonisti ne sono Fabio Troiano e Martina Stella, rispettivamente nei panni di un meccanico che si fa entusiasta portavoce della tradizione della gara e di una giornalista inviata da Berlino per un servizio sulla storica competizione italiana. Tematiche centrali del film, quindi, sono la passione e il rispetto, la tradizione, l’orgoglio e la riconoscenza, il supporto ed infine quella della sfida che, però, è solo nella contestualizzazione poiché la bellezza della gara sullo sfondo è la sua essenza di esperienza da vivere per gioirne. Durante la cinque giorni di “velocità” e le tappe italiane attraversate come quella della città di Padova, i protagonisti costruiranno un rapporto sincero e fatto di scambi dialettici, talvolta anche battibecchi, ma comunque funzionali all’instaurazione di un riflesso amoroso che li porterà a condividere delle verità e dei veri e propri tesori. Sarà anche l’occasione per Maria Esse (Martina Stella) di scovare “scheletri nell’armadio” del suo passato e riportare finalmente giustizia nella sua famiglia. A permetterle ciò sarà, oltre al supporto e all’incoraggiamento del co-protagonista, anche l’incontro con la figlia dell’ex pilota di cui suo nonno era il navigatore, una certa Elena Chiari (Francesca Rettondini) che, spinta dal marito Giovanni interpretato da Remo Girone, romperà quel silenzio che, custodito in una lettera, infanga da troppo tempo il nome dei Moraschi. Caratterialmente affiatati tra loro, i personaggi della pellicola danno alla storia quel tanto di naturalezza che appassiona e coinvolge, tra la simpatia talvolta irriverente della Stella e il tono serioso e contenuto di Troiano, tratti supportati dalle altre figure presenti come quella del barista del paese e dei due esuberanti amici Davide (Maurizio Francone) e Stefano (Rosario Petix). Seppur vi si riconosca una sceneggiatura alquanto riduttiva rispetto agli elementi attorno al film come il valore della storia, il lungometraggio rispecchia l’elemento centrale dell’attaccamento degli italiani alla competizione e al desiderio di farne semplicemente parte perché, comunque vada, si tratta della storia d’Italia. Piuttosto lineare nello svolgimento della trattazione e anche del nascente amore tra i protagonisti, il film, uscito in sala nell’Ottobre del 2015, si caratterizza di una scenografia prelibata tra le piazze di molte città italiane, quella sulle bellezze paesaggistiche ed architettoniche del Nostro Paese come Castel Sant’Angelo a Roma, di una fotografia superba lungo le strade italiane su cui si svolge la corsa che attraversa il Paese tra passato e futuro.