Maneggiata con cura e rigore talvolta filosofico, quella di Cameron Crowe si è affacciata sul panorama cinematografico come una pellicola di deciso impatto sulla musica live e sulle aspirazioni giovanili ad inseguire i propri miti e le proprie passioni. Appassionato di scrittura e di musica, il giovanissimo William Miller (Patrick Fugit) vede materializzarsi il suo sogno di scrivere per la rivista culto del rock Rolling Stone, un’occasione da cogliere al volo per dar adito a quella voglia di raccontare i concerti maturata da “freelance” per Creems di Lester Bangs (Phylip Seymour Hoffman).
Catapultato nel fulcro degli eventi dal vivo e in un mondo a stretto contatto con i protagonisti dello show, il giovane writer sarà chiamato a seguire il tour degli Stillwater e del promettente leader Russell Hammood (Billy Crudup). Allestito lungo una narrazione pseudo-temporale e l’efficace interpretazione degli attori attorno alla forza trascinante della musica[1], il film segue sia la crescita del gruppo rock emergente che la maturazione caratteriale e mentale del protagonista, timido adolescente di San Diego che entrerà a contatto con un’esperienza importante, tanto da renderlo, sempre rispondendo a dei sani valori, un tipico ragazzo americano ambizioso e sicuro di sé. Stringendo rapporti personali con i musicisti e con la fan numero 1 Penny Lane (Kate Hudson), il giovane ha scelto di denigrare i consigli del carattere interpretato da Hoffman), giungendo ugualmente ad una consapevolezza sulla propria individualità e circoscrivendo, quindi, la situazione vissuta come una tappa di cui far tesoro per il futuro. Figura di spicco delle groupies, la ragazza adolescente interpretata dalla Hudson[2] porta in scena la precocità di una crescita senza controllo, nascondendo una forte audacia e finendo per mascherare un lato intimo portato in luce proprio dal nuovo arrivato. Mettendo in risalto il rapporto familiare del protagonista con la madre e la sorella interpretate da Frances McDormand e Zooey Deschanel, Almost Famous[3] finisce per assumere anche uno slancio poetico, a ridosso di una storia fatta di amicizia e valori sinceri frapposti tra la trattazione giustamente romanzata del mondo concertistico e del dietro le quinte, soggetto avvalorato, tra l’altro, di un Premio Oscar alla miglior sceneggiatura originale.
[1] La musica sarà protagonista dell’appuntamento di questa sera con il concerto virtuale One World Together at Home, anticipato da un pre-serata alle ore 20 italiane e successivamente in diretta sulle popolari piattaforme di video-stream e music-stream, in Radio e su Rai 1 dalle ore 01.45 di Domenica 19 Aprile – cfr Ufficio stampa Rai
[2] [2001] Golden Globe per miglior attrice non protagonista
[3] Miglior Film commedia o musicale ai Golden Globes del 2001