Sono ormai cominciate le annuali celebrazioni natalizie ad opera della settima arte che, attraverso pellicole e speciali vari, intende sottolineare i valori della festività più bella dell’anno con film spensierati e infondendo, specie in relazione al periodo che l’umanità sta vivendo, una certa speranza nonostante si prospetti un Natale quantomai ambiguo. Lo ha fatto anche il 25 Novembre su Netflix con una release affascinante, quella del sequel del fortunatissimo film Qualcuno salvi il Natale del 2018, in cui ad interpretare Babbo Natale è Kurt Russell, alla guida di un cast generazionale allora diretto da Clay Catis.
Ad aiutare “l’inarrestabile viaggiatore” interpretato da Russell sarà nuovamente Kate (Darby Camp) che, ormai adolescente e molto più cinica, interagirà insieme a Jack (Jahzir Bruno) nel placare l’animo di Belsnickel (Julian Dennison), un elfo schieratosi da anni contro gli umani. Divenuto cattivo e insofferente dopo essersi trasformato proprio in uno di loro, il perfido carattere interpretato da Dennison non potrà far altro che accorgersi, grazie ai ragazzi e alla sua “vera famiglia”, della necessità di provare gratitudine verso il prossimo per poter tornare a sorridere. Da qui, in un certo senso, è possibile riconoscere i valori dell’amore verso i propri cari o gli altri e quello di rimanere sempre se stessi, il tutto in parti romanzate al punto giusto nell’affresco della condivisione di emozioni e sentimenti genuini. Diretto da Chris Columbus, il lungometraggio si concentra, più che nel prequel di cui conserva le prerogative e le aspirazioni, sulla forza della famiglia quale gruppo di persone complici e su cui contare, mettendo – da una parte – la storia di Kate nei confronti della relazione materna con Bob (Tyrese Gibson) e – dall’altra – quella del riavvicinamento sofferto tra Belsnickel con il signor e la signora Natale (Goldie Hawn), storia, quest’ultima, da cui la giovane protagonista potrà carpire l’essenza della famiglia.