Nota, tra le altre cose, per aver attraversato i più svariati canoni musicali, la cantante veneziana ha forgiato il suo personaggio sulle radici della borghesia veneziana, crescendo in un ambiente stimolante e cambiando più volte la sua immagine. All’anagrafe Nicoletta Strambelli[1], l’artista ha attraversato più di quarant’anni di musica leggera italiana, risultando un talento sin dagli esordi e facendo calzare diverse aspirazioni all’interno di quello che è divenuto il suo stile.
Spacciata e imprevedibile, l’artista avrebbe fatto, sin dagli esordi tra la Londra dei primi anni ’60 e il Piper Club di Roma, del carisma e della capacità camaleontica di spaziare tra stili e mode le sue armi migliori, spiazzando spesso il pubblico con repentine evoluzioni del suo linguaggio e della sua essenza, non circoscrivibile affatto, divenendo protagonista di una carriera quarantennale[2], ricca di collaborazioni con artisti del calibro di Vasco Rossi[3] e Ivano Fossati[4] e Briga[5], a definire un impegno versatile e generazionale. Dotata di una grande voce, la musicista ha conquistato, con i suoi 110 milioni di dischi venduti, il terzo gradino del podio tra le artiste donne con le maggiori vendite[6], mentre nella classifica generale, dove al primo posto troviamo Adriano Celentano[7], occupa il quarto posto[8]. Affascinante, fine ed eccentrica, Patty Pravo è diventata, in breve tempo, una vera e propria icona della spontaneità anche attraverso il suo “marchio di fabbrica” del 1968 La bambola, un inno alla libertà che, con le oltre 40 milioni di copie vendute, si è guadagnato un posto all’interno dei maggiori successi discografici italiani. Un successo planetario, quello ottenuto dal brano nelle sue molteplici versioni, grazie a cui – insieme agli altri suoi successi – la musicista veneta avrebbe condizionato, anche negli anni a venire, anche la storia della musica italiana e il costume moderno-contemporaneo. Tra gli altri suoi successi, partiti dal primo singolo Ragazzo triste del 1966, Pazza idea del 1973 e Pensiero stupendo del 1978, brani divenuti punti cardine della discografia italiana per il contesto di tipo pop-rock e per un notevole valore tematico di grido e – in un certo senso – ribellione al senso di misura uscendo, non di rado, totalmente fuori dagli schemi.
[1] Nata il 9 Aprile del 1948 a Venezia
[2] In attività dal 1966
[3] Il cantautore emiliano ha scritto per lei E dimmi che non vuoi morire del 1997
[4] Per lei ha scritto, insieme ad Oscar Prudente, la celebre Pensiero stupendo, un brano criptico che, pubblicato prima su 45 giri, venne poi inserito nella tracklist del 1° album di Patty Pravo Miss Italia, da cui erano stati tenuti fuori la title track e Vola, successivamente inseriti nella raccolta Inediti ’72-’78 del 1993
[5] I due sono saliti sul palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo 2019 con Un po’ come la vita, collaborazione che ha segnato la prima partecipazione alla kermesse per il musicista romano e la decima per la cantante veneziana
[6] Sul primo gradino del podio c’è Dalida (170 milioni) – cfr WIKIPEDIIA
E sul secondo Mina (oltre 150 milioni) – cfr WIKIPEDIA
[7] Circa 200 milioni di dischi quelli venduti dal “molleggiato” – cfr LA NOTIZIA
[8] cfr BURLESQUE WIKI