Da ieri nelle sale cinematografiche, la nuova commedia di Fausto Brizzi fornisce – in un certo senso – uno sguardo sull’attuale ottica del consumismo e del multitasking, il tutto attraverso una storia relativa alla valorizzazione delle situazioni. Cosa accadrebbe se venissero smarriti i nostri apparecchi multimediali e non riuscissimo a recuperarli? È quello a cui va incontro il produttore vinicolo Diego Cardini (Paolo Ruffini), il quale, “malcapitato” a Fiumicino, si ritroverà a dover far i conti con lo smarrimento e l’impossibilità – almeno per 24 ore – di recuperare il suo telefonino finito inavvertitamente nelle mani dei due addetti alla pulizia Ivano (Pasquale Petrolo) e Sabino (Dino Abbrescia).
Interpreti del cambiamento alla luce di una ingente possibilità di togliersi qualche sfizio, i due protagonisti sapranno condire il prodotto di buoni sentimenti e perbenismo, motivi arricchiti anche dal simpatico confronto con il proprietario del telefono alias Ruffini, il quale, rientrato da Sidney, si accorgerà delle buone intenzioni degli uomini instaurandovi una sincera amicizia. In realtà troppo preso dal suo lavoro tra conventions e incontri, l’imprenditore interpretato dal conduttore di Colorado sarà messo di fronte alle sue carenze in riferimento a piccoli gesti e relazioni, tutto ciò riferito, in primis, al legame con il figlio, il quale sembra soffrire l’assenza quotidiana della figura paterna. Alla base del lungometraggio gli intenti di puro intrattenimento di una sceneggiatura salda sui punti cardine dell’amicizia, da una parte e del rapporto padre – figlio, dall’altra, innescando una riflessione sull’essenza della vita, troppo spesso – come restituisce l’immagine del disorientamento per via di un telefono smarrito – investita da problematiche frivole a discapito di sentimenti, rapporti e del reale valore della quotidianità, livello tematico, questo, a cui si circoscriverebbe l’opportunità di staccare e mettere più spesso il telefono in “modalità aereo”. Ad intervallarsi nel racconto del “viaggio” verso consapevolezza e felicità anche diverse situazioni inserite ad arricchire la sceneggiatura in funzione di un linguaggio molto diretto, come l’incontro di Cardini con Linda (Violante Placido) e il confronto con il cugino Lorenzo (Luca Vecchi) e la socia Veronica (Veronica Logan). Inesauribile nel film l’arricchimento musicale live da parte di Lillo in funzione del suo desiderio – tra furore verso Sabrina Salerno e pentimento nei confronti della moglie Maria (Caterina Guizzanti) – di fare spettacolo.