Terzo film diretto e interpretato da Alessandro Siani, il lungometraggio in onda nella prima serata Rai di ieri risulta allestito – a grandi linee – sulla tematica della beffa macchiettistica nata dal parallelismo tra comicità partenopea e sagacia settentrionale. Protagonisti ne sono i due caratteri centrali del film, l’indolente Martino (Alessandro Siani) e il saggio Guglielmo Gioia (Diego Abatantuono), attivi in un confronto a suon di battute motivazionali e sfrenate lungo un verosimile rapporto di apprendistato e crescita personale in riferimento all’ambizione a mettersi alla prova.
Dislocato in Svizzera nella casa della sorella Caterina (Cristiana Dell’Anna), il carattere interpretato dal regista è il classico esempio di uomo fannullone, disilluso e scoraggiato dalla modernità, denotando costante svogliatezza e un atteggiamento inerme nei confronti della vita, stato che, però, sarà superato grazie al connubio tra una ghiotta occasione e la capacità di coglierla. Trovatosi nel posto giusto al momento giusto, il protagonista diverrà motivatore degli atleti più cool facenti parte della clientela internazionale del carattere portato in scena dall’attore milanese, il quale, preoccupato dalla perdita di credibilità, conferirà al giovane napoletano le skills del suo sapere e delle sue terapie anti-depressive. Sullo sfondo della storia scritta a quattro mani da Siani e Fabio Bonifacci anche una certa riflessione sul senso della vita e dell’interazione con essa, motivo, questo, ricollegato all’autostima (cfr.), tanto da permettere il riconoscimento di sé in determinate situazioni. Venutisi incontro vicendevolmente, i due personaggi chiave della sceneggiata sapranno riscoprire le proprie mancanze attorno all’amore, sentimentale o genitoriale che sia, interfacciandosi con la pattinatrice sotto pressione Arianna Croft (Elena Cucci), caduta in depressione e rialzatasi grazie alla scoperta del grande sentimento tessuto nel prodotto cinematografico del 2017, reso brillante anche dall’inserimento di brani motivazionali nella colonna sonora come l’inequivocabile Eye of The Tiger di Rocky, in virtù di elementi finalizzati a sorreggere l’archetipo narrativo guidato da Siani de Abatantuono nell’incontro tra background differenti e agevolmente messi in contatto anche grazie alle qualità distensive di Elena Cucci, brava ad interpretare la linea di confine sentimentale e dialettica tra i due. Diversi i personaggi messi in scena nella resa comica della vicenda in un incontro/scontro di tratti nazionali e battibecchi allegramente costituiti, tra cui Yari Gugliucci nei panni del fisioterapista Procolo, Carla Signoris e David Zed, rispettivamente madre e mister di Arianna.