Tratto dal romanzo omonimo di Giacomo Mazzariol, il lungometraggio diretto da Stefano Cipani e interpretato da Alessandro Gassmann ha trionfato in occasione dell’ultima edizione dei David di Donatello, aggiudicandosi l’ambito premio destinato al film più votato da una giuria di studenti delle scuole superiori e universitari. Confermando la freschezza dell’opera originale e prendendo ispirazione dal cinema indipendente americano, il prodotto si pone come un racconto adolescenziale di formazione, durante cui il protagonista – che è anche la voce narrante – dovrà rapportarsi con una situazione problematica che, nonostante sia talvolta difficile da gestire, porterà comunque al trionfo dell’amore.
Alle prese con due genitori moderni e democratici interpretati da Gassmann e Isabella Ragonese, Jack accoglierà la notizia dell’arrivo del fratello con molto entusiasmo promettendosi di accompagnarlo durante la crescita, questo fino a quando, però, raggiunta l’età di 14 anni, il ragazzo deciderà di seguire il suo istinto di teenager e venire incontro ai suoi bisogni, su cui la presenza di Giò sembrerebbe gravare. Deciso a concentrarsi su se stesso, seguendo le aspirazioni da musicista e l’infatuazione corrisposta per Arianna, il ragazzo renderà l’insano affresco della paura di rivelarsi e dell’ansia che si prova quando covata da un disagio, scegliendo di nascondersi dalla compagna di classe, la quale fornisce, anche se dal punto di vista adolescenziale, il bisogno di una tangibile correttezza nei rapporti, descrivendo così il valore della verità reciproca. Strutturato a mo’ di racconto soggettivo, il film induce a porre l’attenzione su una situazione problematica, descrivendola intorno alla relazione con il prossimo, fornendone una descrizione poco romanzata con delicatezza e sensibilizzando – come dimostra il riconoscimento ottenuto – anche l’attenzione dei più giovani sul tema trattato e sull’importanza della famiglia.