Durante la serata di ieri, lunedì 18 Marzo 2013, presso il Teatro Millelire di Roma, è stato presentato il romanzo di Micol Graziano intitolato Meibi Nuar. Il titolo, che rende maccheronico l’inglese Maybe Noir, va tradotto come forse un noir, genere cupo della letteratura tradizionale, il che lascia intendere da subito il tema intimo e di indagine interiore trattato dall’autrice. Nonostante questo, il libro presentato è un romanzo, nato dal racconto autoprodotto della Graziano nel 2011 con il titolo Ciliegia e fumo, inserito nella raccolta Me settima pubblicata sul sito ilmiolibro.it del gruppo editoriale L’espresso.
L’attrice Giselle Martino ne ha letto alcuni estratti, costruendovi attorno un’interpretazione scenica, attraverso movimenti e mimica del volto coinvolgenti ed emozionanti. Emozione, questa, partita dalla lettura delle pagine del libro, in cui Micol, mossa dal suo amore per il racconto, trascrive le situazioni di disagio che vive la protagonista, Dora, attraverso le pagine e i pensieri contenuti nel suo diario. Relazionandola con il padre e con Ina, viene messa in luce una sorta di vita rivissuta a ritroso, grazie all’uso di flashback narrativi, a delineare così emozioni e particolarità che prendono corpo dal profondo dell’animo di Dora, elementi che potrebbero appartenere a tutti, sostanzialmente, come testimonia l’autrice, la quale si rispecchia nelle storie raccolte nel romanzo. Per il pomeriggio di reading, da cui si notano diramazioni dialettali del sud, campane e siciliane in particolare, sono stati selezionati i passi più significativi ed enunciativi della situazione di disagio che a volte l’essere umano è costretto a vivere. La location di ambientazione dei racconti, quindi, è quella di un sud immaginario e oscurato dalle perplessità di vita narrate, dal tema letterario essenzialmente noir, in cui si scava a fondo, anche attraverso il linguaggio aulico e comune, al fine di renderlo maggiormente accessibile.
La voce di Giselle Martino spazia da toni prettamente narrativi a toni più esaustivi, i primi nelle parti descrittive delle scene ed i secondi in quelle dialogate tra due personaggi, scandite negli intermezzi dalla fisarmonica e dalla voce di Lara Patrizio di Cantaro Teatro. Una lettura scenica, quindi, da cui prendono spunto più di mille riflessioni, a tenere la mente costantemente impegnata e attenta nell’ascoltare il passaggio seguente della storia, essendo quelle inseritevi tutte narrazioni di vita quotidiana, in cui viene messo in luce anche il rapporto conflittuale di Dora con la madre. Le canzoni che accompagnano la lettura sono canzoni rilassanti da camera di Rosa Balistreri, appartenenti alla tradizione della musica siciliana. I temi che emergono dal pomeriggio reading-musicale sono quello dell’amore, delineato nelle canzoni variegate da tono cauto a ritmo andante, accanto a quelli propri del libro, quali quelli del doppio, della famiglia e del quotidiano, passando anche per il funerale del padre di Dora, la quale parla con il Signore attraverso il suo diario.
Il disagio è inteso come un qualcosa di estremamente pericoloso, in quanto spingerà la madre della protagonista, Ina, a desiderare il suicidio, lasciando gli ascoltatori e i lettori immersi in una suspance di fondo, caratterizzando, così, il romanzo come un testo di altissima qualità (cit. Lorenzo De Feo), data anche la narrazione lasciata in sospeso, particolarità atta a generare variegate interpretazioni che prendono il via da questi frammenti di scrittura astratta.