In diretta ieri su Rai 1, la serata di avvio della nuova stagione europea della cultura intende – in un certo senso – porre le basi per una superlativa annata con gli occhi dell’Europa sulla città di Matera. Capitale Europea della Cultura 2019, la città lucana si presta a divenire – attraverso le storiche strade e la tradizione dei luoghi – set naturale d’eccezione per gli eventi della stagione culturale ormai prossima. Condotto da Gigi Proietti, l’appuntamento trasmesso in eurovisione risulta strutturato lungo una ricca scaletta di arte, poesia, musica e spettacolo, il tutto arricchito dal contesto relativo al fascinoso panorama dell’antichissima Città dei Sassi. Una tradizione ultracentenaria, quella di Matera, oggetto di un continuo rinascimento artistico e culturale, fonte di un’opera catapultata all’attenzione di tutta l’Europa in corrispondenza di uno sguardo verso il futuro con gli occhi rivolti al passato e alla storia, patrimoni inestimabili dell’identità nazionale intera.
Arricchito da diversi siparietti ironici ad opera di Proietti stesso, il momento d’incontro culturale ha ospitato talenti del panorama nazionale ed internazionale, accolti dal padrone di casa sul palcoscenico allestito a ridosso della splendida cornice di Piazza San Pietro Caveoso ed esibitisi nelle rispettive arti musicali, recitative e performative. Tra questi il celebre Maestro italiano Stefano Bollani, protagonista di un momento celebrativo di musica operistica e pop attraverso le sue contaminazioni e commistioni musicali con un pianoforte classico, ad introdurre l’ingresso in scena di Rocco Papaleo per accompagnarlo nell’esecuzione della colonna sonora del suo film Basilicata coast to coast. Lucano doc, l’artista potentino ha affascinato i suoi corregionali e non solo mediante un omaggio geografico e uno sketch sulla produzione locale dello Zafran (cit.) di Senise, il tutto raccontato tra cadenza regionale e varietà dialettali lucane. Un’importanza culturale – secondo le parole di Gigi Proietti – da non perdere, quella dei dialetti, unica tradizione storica che sembrerebbe tenere gli italiani legati alle proprie origini in virtù di una ricchezza troppo spesso dimenticata o messa in secondo piano dall’attuale globalizzazione in atto. Parte integrante dello show televisivo anche i deliziosi momenti coreografici Supernova e ad opera degli Spark, i contributi musicali internazionali da parte della cantante inglese Skin e della bulgara Valya Balkanska e i valori trasformistici toccati da Arturo Brachetti con delle composizioni sabbiose. Questo e molto altro nella cerimonia inaugurale conclusa dall’intervento del Presidente Sergio Mattarella sull’importanza della cultura quale tessuto connettivo della civiltà per uniformare l’Europa intera e per rinascere da una spinta sempre più feconda di sviluppo, elementi, questi, finalizzati a sottolineare l’orgoglio di Matera, della Basilicata, del Mezzogiorno e dell’Italia nel ruolo di centro della cultura per l’anno corrente.