Grande Shock nel mondo dello spettacolo quello provocato dal decesso improvviso del cantautore lucano Giuseppe Mango, spentosi all’età di 60 anni a causa di un infarto durante un concerto nella sua Basilicata. È accaduto il 7 dicembre proprio quando l’artista intonava le note del pezzo Oro, uno dei suoi intramontabili successi, brano appartenente all’album Dove vaidel 1995.
Tante le cose che si potrebbero dire per render meno amara la triste verità, come il fatto che il decesso ha avuto luogo mentre dava sfogo ancor una volta a ciò che amava e per cui viveva, il far musica e il contatto con il pubblico, particolarità ricercata durante tutta la sua carriera di musicista completo e testimoniata anche dalla registrazione di diversi album dal vivo. Una voce calda ed inconfondibile la sua, fatta di melodie eleganti e ricercate, toni soavi ed emozioni vellutate suscitate sia dai testi che dalle caratterizzazioni vocali, come quella del ritornello Ti porto in Africa (cit.), base melodica della title – track dell’album omonimo del 2004 con cui Mango si aggiudicò due dischi di platino.
Diversi gli stili a cui è possibile ricondurre la moltitudine dei suoi brani, dal pop alla world music, passando per il soul e il rock, a testimonianza della completezza di talento indiscusso della scena musicale italiana. Un vuoto quello lasciato sia nella famiglia che nei fans ed ancora più specificatamente nella contemporaneità, come artista che ha lasciato in eredità pezzi impressi nel rullino musicale di circa un quarantennio, tra cui anche alcuni scritti per altri artisti come Mia Martini ed Andrea Bocelli, da aggiungere alle canzoni interpretate a livello internazionale da artisti del calibro dell’inglese Leo Sayer e della greca Eleftheria Arvanitaki, tra gli altri.
Troppo, probabilmente, l’accanimento sulla notizia della scomparsa da parte dei media nei confronti dei suoi cari, scottati anche dalla perdita del fratello maggiore dell’artista, Giovanni Mango, deceduto il 9 dicembre a causa di complicazioni conseguenti ad un malore, accorsogli durante la veglia funebre in casa del compianto musicista.