Ha debuttato ieri sulla popolare piattaforma on demand il serial televisivo targato Fandango, con una prima stagione davvero interessante e un cast di grande presa sullo schermo, questo a partire dalla trasversalità narrativo-trasformistica della protagonista, fattasi le ossa – al fianco di Alessandro Gassmann e compagni – sulle scene dei Bastardi di Pizzofalcone, tra gli altri prodotti televisivi e cinematografici a cui ha preso parte. Scritta da Isabella Aguilar e diretta in 6 episodi da Leonardo D’Agostini e Anna Negri, la stagione iniziale di Luna Park assume ad oggetto il rapporto talvolta teso tra due sorelle molto diverse tra loro, strutturandosi intorno alla definizione della distanza tra due caratteri agli antipodi.
Ritrovatesi dopo molti anni e in un modo molto ambiguo, Nora (Simona Tabasco) e Rosa (Lia Grieco) non hanno mai smesso di cercarsi in realtà e, una volta scoperto l’accaduto che si cela dietro al loro passato, non demordono dal desiderio di saperne di più. Cresciuta in una famiglia di giostrai e cullata nel segreto, Nora rispecchia il bisogno della verità e l’esigenza di interrogarsi sulla propria vita, espedienti, questi, rappresentati in grande stile dall’espressiva attrice napoletana classe 1994, già vincitrice del Premio Biraghi ai Nastri d’Argento del 2015 per Perez[1]. Il carattere qui interpretato è quello di una ragazza che, nonostante una tortuosa strada presentatasi lungo il cammino verso la verità, sembra disposta a tutto pur di venirne a capo, in un ruolo che calza a pennello con la tenacia fisionomica ed emotiva dell’interprete. Esplicativo del riflesso storico-logico-temporale, il quarto episodio compie proprio un salto indietro nel tempo e lascia immergere gli spettatori in un montaggio fatto di estratti in scala di grigi, proprio a dipingere il suddetto decorso nel testo della Aguilar. Ambientata a Roma e sceneggiata nel contesto pseudo-circense, la serie assume un carattere tematico della riconquista all’interno di un tramezzo strutturale verità/rivelazione/libertà, circondandosi degli scorci e delle magie della città capitolina ed eterna, sottofondo particolareggiato anche dalle musiche e dalle luci in sequenza.