Decimo film della serie cinematografica degli X-men, il terzo film dello spin-off dedicato a Wolverine mette lo spettatore davanti allo stravolgimento del carattere mutante del protagonista interpretato da Hugh Jackman, alle prese con l’indebolimento del suo potere rigenerante per via dell’avvelenamento da adamantio.
Ambientata nell’alternativo futuro distopico del 2029, la pellicola liberamente ispirata alla serie a fumetti Vecchio Logan della Marvel Comics pone in risalto l’atteggiamento relazionale del carattere interpretato da Jackman, ora alle prese con l’inaspettato arrivo di sua figlia Laura (Dafne Keen), ora con la tutela di Charles alias Professor X (Patrick Stewart) e ora con dei nuovi amici da proteggere. Affidatagli dall’infermiera Gabriela (Elizabeth Rodriguez), la giovane “ragazza speciale” sarebbe stata sottoposta ad un trattamento genetico e manifesta gli stessi caratteri potenziati (cit.) del padre, motivo, questo, per cui è braccata dal Dr. Zander Rice e da Donald Pierce, intenzionati a provocare l’estinzione totale dei mutanti rifugiatisi all’Eden nel Nord Dakota. Diretti proprio verso quell’oasi di pace presunta, Wolverine (Hugh Jackman) e Laura saranno costretti ad affrontare un burrascoso viaggio insidioso all’insegna della speranza di trovare rifugio, dovendo misurarsi con perdita dei propri punti saldi e straniamento degli equilibri umani/mutanti. Strutturato su una sceneggiatura ricca di colpi di scena, il prodotto cinematografico si arricchisce di accattivanti elementi di montaggio, tra cui la sovrapposizione spazio-temporale di più scene nello stesso fotogramma. Uscito nel Marzo 2017 per la regia di James Mangold, il film risulta bilanciato tra fotografia e musica, componenti, queste, affini a colpire l’immaginario fantascientifico dello spettatore in modo esplicito.