Dallo spirito immerso nell’evoluzione concettuale dei tempi, il regista newyorkese ha contribuito a creare un pezzo della cultura estetica degli anni ’80, agendo professionalmente a cavallo di quasi quattro decenni degli otto vissuti. Passato dal creare costumi per i film di Woody Allen a lanciare alcune delle stelle più luminose dello star system hollywoodiano degli Eighties, Joel Schumacher[1] ha esordito alla regia nel 1981 con il lungometraggio di fantascienza The incredible Shriking Woman, regalando, un paio di anni più tardi, cult e vere e proprie perle della cinematografia storico-commerciale come il film manifesto del Brat Pack[2] St. Elmo’s Fire del 1985 e l’horror vampiresco Ragazzi perduti del 1987, anticipazione di una carriera intera volta alla misurazione con una varietà di genere tale da conferirgli un’identità parecchio versatile.
Suoi anche due dei film ispirati al’’uomo pipistrello di Gotham, il primo del 1995, in cui si narra della sfida dell’eroe con l’esuberante antagonista interpretato da Jim Carrey e il secondo del 1997, relativo alla disputa tra la squadra composta da Batman e il suo aiutante contro una doppia minaccia alla quiete pubblica. Una personalità complessa, quella del regista newyorkese, il quale ha attraversato letteralmente la storia di formazione del cinema moderno colmo di prospettiva ed effetti speciali, già per quanto riguarda le pellicole che hanno portato all’evoluzione del cinecomic sopracitato all’identità di Cavaliere oscuro e quindi necessarie per l’assetto filmico attuale. Fortemente convinto nel perseguire uno stile estetizzante, l’autore statunitense ha contribuito al raggiungimento di un trionfo camp e kitsch della serie, prediligendo lo sfoggio di abilità eroico-fisiche e dei costumi. Tra le altre pellicole del perspicace uomo dallo sguardo visionario e controverso, a portare la sua firma sono anche, giusto per citarne alcune, Un giorno di ordinaria follia del 1993, Il cliente del 1994, Tigerland del 2000 e Bad company-protocollo Praga del 2002, alternandosi anche tra horror e comedy ma comunque distinguendosi per un percorso che ha attraversato per lo più riflessi action, thriller e drammatici e dirigendo attori come George Clooney, Nicolas Cage e Arnold Schwarzenegger. Impossibile da delimitarne l’attività in un genere esclusivo di scrittura, il lungimirante artista si è guadagnato la fama di uomo e regista dichiaratamente pop, fattosi presumibilmente osservando, studiando, ideando, sperimentando e facendo esperienza con una costante fissa, quella dell’ambizione.
[1] n. 29/08/1939, NY – m. 22/06/2020, NY
[2] Espressione inglese facente riferimento a quel gruppo di attori e attrici statunitensi che divennero molto popolari interpretando film legati alla cultura degli adolescenti dell’epoca|per estensione, con brat pack si può anche far riferimento a quel particolare stile di vita che vi veniva rappresentato