Uscita nelle sale cinematografiche italiane il 3 settembre 1987, la pellicola costituisce il primo episodio di una lunga serie cinematografica composta da sei prodotti, costruiti sulla tematica della arti marziali e sull’onore di indossare il famigerato kimono d’oro. Imitazione italiana di Karate kid – per vincere domani, il cult movie di Fabrizio De Angelis alias Larry Ludman innesca alcune trattazioni molto care al cinema italiano, quella del sottofondo sentimentale e quella dell’ambizione, tra le altre.
Arrivato nelle Filippine per far visita al padre, Paul (Jared Martin), giornalista stabilitosi da tre anni a Los Baños, Antony Scott (Kim Rossi Stuart) si troverà presto a dover far i conti con il racket locale e con le imposizioni di Quino Enrico Torralba), indiscusso campione di karate da cinque anni fortemente temuto dalla popolazione intera. Non sopportando – proprio come il padre – le ingiustizie e i prepotenti, il protagonista provocherà il temuto “capo di zona”,finendo per doverlo affrontare faccia a faccia. Ritrovato nella foresta in fin di vita, il giovanissimo americano dalla parlantina audace riceverà le cure e il sostegno del maestro Kimura (Ken Watanabe), eremita venerato in città come una divinità e ritiratosi nella foresta per espiare le sue colpe dell’aver insegnato la nobile arte del combattimento a fautori di malvagità, tra cui lo stesso Quino. Fondata sull’onore, la sceneggiatura del film dà spazio anche all’elemento del coraggio, lo stesso che permetterà ad Antony di far tesoro degli insegnamenti di Kimura e misurarsi con il temuto lottatore interpretato da Torralba. Un film estremamente delicato, arricchito dello spiraglio sentimentale e del un legame forte tra Antony e Maria, una ragazza del posto anch’ella turbata dalla tassa di protezione imposta da Quino e compagni sull’attività della sua famiglia.