Diretta da Nanni Loy e sviluppata su dimestichezza e interazione dialettica dei protagonisti, la pellicola analizza le contraddizioni proprie di una tipica famiglia italiana nel contesto degli anni del boom economico post bellico, narrando del progressivo cambiamento di vita di Marco Florio (Nino Manfredi) in seguito alle nozze con Paola (Leslie Caron). Desiderosi di cambiare le sorti urbanistiche della città di Roma, i due troveranno nelle ambizioni comuni le radici iniziali del proprio sentimento e della propria unione.
Una condizione apparentemente tranquilla, da cui, però, sembra che il protagonista senta il bisogno di evadere, trovando un possibile sfogo nella relazione clandestina con Adriana (Claudine Auger). Architetto insoddisfatto e immotivato, il carattere interpretato da Manfredi accusa il peso di moglie e quattro figli a carico,senza considerare l’ambizione della donna di rimanere nuovamente incinta. Una situazione che potrebbe presto sfuggire di mano ai due coniugi, considerando la difficoltà di educazione con il metodo Montessori e il conseguente ritratto di una burrascosa vita familiare volta a soddisfare esigenze e necessità dei figli,trascurando, inevitabilmente, le proprie. Circondati dall’affetto dei cari e dalla presenza quasi onnisciente dell’anarchico Romeo (Ugo Tognazzi), marito e moglie dovranno ritrovare loro stessi finendo per allontanarsi e sentire uno la mancanza dell’altra in quella casa rimasta vuota e troppo poco vivace. Subentrato a Totò nell’interpretazione di Romeo, Ugo Tognazzi caratterizza il suo personaggio di silenzi, sguardi e spunti riflessivi sul dramma di casa Florio, dettato dall’insostituibilità degli appartenenti alla cerchia familiare.