Il 5 settembre, in occasione del Festival Internazionale del Cinema di Venezia, è stato presentato il docu-film sul rocker emiliano Vasco Rossi dal titolo “Questa storia qua”. La pellicola, che doveva arrivare inizialmente sugli schermi alla fine dell’anno, è stata proiettata in anteprima proprio durante la manifestazione veneziana. Alla “prima” doveva essere presente anche Vasco Rossi ma, per motivi di salute, l’artista è stato ricoverato ed ha annullato anche gli impegni dei successivi concerti oltre alla sua partecipazione a Venezia; il documentario è stato trasmesso via satellite in alcune sale italiane selezionate. La pellicola, diretta da Alessandro Paris e Sibylle Righetti (i due sono stati anche gli autori dei video di “Gioca con me” e “Vieni qui”), prodotta da Indigo film e distribuita da Lucky Red, è stata distribuita nelle nostre sale cinematografiche a partire dal 7 settembre. In occasione della mostra sono state 200 le sale in tutta Italia, collegate via satellite, per seguire la prima del film.
Sicuramente, per tutti i fan del rocker di Zocca, si tratta di una straordinaria sorpresa dato che erano già rassegnati all’addio alle scene musicali del proprio idolo, annunciato proprio da Vasco qualche
giorno fa.
Ricordiamo che inizialmente la pellicola si sarebbe dovuta chiamare “Da Zocca a Los Angeles” e secondo fonti vicine all’artista conterrà un inedito scritto da Vasco per l’occasione. Il brano in questione è stato presentato pochi giorni prima dell’uscita del docu-film.
Il film documentario attraversa la vita del cantante rock, dagli esordi ad oggi. Attraverso le sue canzoni, che hanno segnato quasi 40 anni di musica italiana, si vedrà come Vasco Rossi, venuto dal nulla, è riuscito a farsi largo nella musica italiana con la sua voce sguaiata da fumatore e il suo modo di vivere non-conformista e pieno di eccessi.
Scheda tecnica del film:
Trama del film:
La vita e la musica di Vasco Rossi approdano al cinema. Attraverso il racconto e le canzoni di Vasco e un ricco materiale di repertorio, il film ci regala un intimo e inedito ritratto dell’unica vera rock-star italiana. “Negli anni in cui tutto stava andando verso la normalizzazione, il carrierismo, il perbenismo, Vasco, con la sua faccia da contadino, la sua andatura da montanaro, la sua voce sguaiata da fumatore, il suo sguardo sempre un po’ perso, diventava l’idolo di una diversità, di un farsi i fatti propri, di un non volersi irreggimentare, aspetti che trovarono pronta e osannante una moltitudine di ragazzini” (Pier Vittorio Tondelli)
REGIA:Alessandro Paris, Sibylle Righetti
ATTORI: Vasco Rossi
PRODUZIONE: Indigo Film
DISTRIBUZIONE: Lucky Red
PAESE:Italia 2011
GENERE:Biografico,Documentario,Musicale
FORMATO: Colore
Recensione:
Il film è un manifesto della “vita spericolata” di Vasco e ci racconta delle amicizie, della famiglia e degli eccessi del rocker emiliano. La pellicola ci porta, attraverso la narrazione di vari episodi e di interviste alle persone più vicine al rocker emiliano, da Zocca a Los Angeles, raccontandoci gli sviluppi dell’artista, i primi contratti discografici e infine i backstage dei vari concerti. Il film si conclude con il backstage dell’ultimo concerto in cui si vede scendere una lacrima sul viso di Vasco Rossi, segno della malinconia ad abbandonare le scene. Forse i fan non rivedranno più Vasco sul palco ma con questo film si potrà tenere un ricordo della vita del re degli stadi.
Il film si apre da subito con una frase rappresentativa sullo schermo: “Il rock ti da l’idea che tutti ce la possano fare”…..questa frase rappresenta da un lato il senso primario della musica rock e anche lo stesso percorso di Vasco Rossi. Infatti il rocker emiliano dopo la morte del padre, camionista, morto a causa di un tumore mentre era in viaggio, trova nel rock una dimensione di fuga e di estraneazione dalla realtà. É proprio l’evento della morte del padre che costituisce un punto di svolta della carriera di Vasco, una sorta di scossa, una motivazione a “impegnarsi” e a raccontare quello che sente. Così da questi input nasce il brano vita spericolata, canzone che accompagna la parte iniziale del film-documentario. Voglio una vita spericolata, una vita che se ne frega…. queste le parole di Vasco che delineano il suo stile di vita da allora, con un senso di malinconia evidente.
Da allora ogni evento della vita, anche il più banale, ogni constatazione viene immesso nelle parole di una canzone. Ed è così che nascono molte delle sue canzoni, come Coca-cola. Per quanto riguarda quest’ultima canzone, come ci racconta il titolare del supermercato dove Vasco andava a fare la spesa, Vasco vuole dedicare una canzone alla bevanda che prendeva sempre dopo che aveva cambiato composizione. Infatti il titolare del supermercato un giorno disse a Vasco:”sai, la coca-cola ha cambiato composizione”. Da lì nasce l’ idea per la nuova canzone “Coca-cola si, con tutte quelle bollicine” , realizzata negli anni 80. É un dono naturale quello di Vasco, la capacità espressiva in grado di emozionare sempre e qualunque sia il tema trattato, come ci dice l’amico nell’intervista. In una vecchia intervista fatta a Vasco, l’artista ci dice che esistono pro e contro nella vita da rock-star. Infatti Vasco, durante la sua carriera, finisce in carcere a causa della droga che il rocker assumeva per reggere la sua vita sregolata. Furono cinque i giorni di isolamento in carcere, durante i quali Vasco ha avuto modo di pensare alla sua vita e di riflettere sugli avvenimenti.
Durante il corso del film ci sono anche le interviste alla madre Novella e all’amica della madre Ivana. La mamma ci racconta da subito che Vasco, anche quando era piccolo, pensava solo alla musica e non si impegnava a scuola. L’amica, invece, ci racconta che Vasco si divertiva a giocare con la musica e la faceva cantare con lui. Infatti già da bimbo, all’età di 12 anni, dopo aver vinto il concorso di Zocca, viene mandato ad esibirsi a Modena, dove viene notato da un maestro di musica che lo spinge a insistere sul canto. Così nasce la prima band di Vasco: I little boys . Le canzoni di Vasco nascono sempre da ciò che il cantautore sente e vede. Anche la canzone Albachiara nasce da un’emozione interna; Vasco la scrive per una ragazza, Giovanna, che lui vedeva sempre dalla finestra di casa. L’amico titolare del supermercato, che cantava con Vasco, ci racconta che Vasco era determinato ed è andato sempre avanti con la musica ed alla fine ha sfondato. Nella canzone del Blasco si ritrovano sempre tratti di malinconia e di solarità, come ci testimoniano gli amici della vecchia band che ancora oggi, si ritrovano a Zocca dopo tanti anni. Si ricorda con piacere la trasferta a Los Angeles, un mondo tutto nuovo rispetto a Zocca, dove Vasco e i suoi sono cresciuti molto come band ma anche come gruppo di amici. Vasco, ancor oggi manifesta nostalgia di Zocca, ma non per il luogo, bensì per il periodo in cui egli ha vissuto nella città: gli anni d’oro di Zocca; a Vasco manca quel periodo.
Secondo alcune testimonianze delle persone a lui più vicine, Vasco ha iniziato a cantare per la ricerca di autostima che, a causa dei vari avvenimenti, si era man mano assopita in lui. Nel film vengono riproposte varie tappe della carriera di Vasco e interviste che ne disegnano la personalità: le scene di infanzia, quelle con la madre, le interviste agli amici, le vicende vissute a Punto-radio, i backstage dei concerti, i concerti stessi, le scene paesaggistiche e le vicende con gli amici. Tra queste anche la scena con il collega e amico Massimo Riva, chitarrista della band a lui molto vicino. La canzone rappresentativa del duo Vasco-Riva è Vivere, brano che nello stesso testo ci da un senso profondo della vita, condiviso dai due. La canzone è una poesia della vita: vivere e sorridere dei guai. Tra le interviste c’è quella ad Angelo Righetti, che definisce Vasco un NON-CONFORMISTA, differente da ANTI-CONFORMISTA. Vasco odiava conformarsi alla società ma non nel senso che era il contrario degli altri, ma era tutto quello che lui sentiva di essere, “a modo suo”. Tra le varie scene paesaggistiche ci sono tramonti, posti soleggiati, i suoni della natura. Tutto il film è accompagnato da canzoni di Vasco stesso. Tra queste Albachiara, Vita spericolata, Siamo soli, Bollicine, Coca-cola, Vivere e altre.
Commento:
Un manifesto della vita artistica e non del cantautore che delinea le tappe principali della carriera che ha seguito Vasco Rossi: il re degli stadi e delle piazze senza la cui musica il mondo non sarebbe più lo stesso.