Arrivato in Italia il 27 Dicembre del 1989, il primo sequel del film interpretato da Harold Ramis e compagni, scienziati specializzati nella caccia alle presenze paranormali, dispersi dopo le avventure narrate nel precedente capitolo e richiamati in azione cinque anni dopo per volere del sindaco di New York Lenny (David Marguiles). Prossimi alla condanna per aver violato le strade della grande Mela a scopo scientifico, i protagonisti del film dovranno liberare il tribunale da un’invasione fantasma provocata dalla reazione ad una melma psicomagneterica.
Allarmati dalla difficile situazione newyorkese, Eagon (Harold Ramis), Ray (Dan Akyroyd), Winston (Ernie Hudson) e Peter (Bill Murray) si faranno carico dello studio e dell’opposizione al male racchiuso nel liquido sottostante la First Avenue e diretto verso il museo di storia in cui sarebbe stato portato il ritratto di Vigo il carpatico. A far ritorno nel lungometraggio anche Dana Barrett (Sigourney Weaver), coinvolta per uno strano accadimento alla carrozzina del suo bambino e per un interfacciarsi diretto con la presenza di Vigo e con l’avidità del dottor Janosz Poa (Peter MacNicol). Supportati anche dalla collaborazione di Janine (Annie Potts) e Louis (Rick Moranis), gli acchiappafantasmi dovranno scendere a patti con la propria missione di vita, facendosi trovare pronti al momento della richiesta d’aiuto da parte della città di New York, salvata attraverso lo schieramento dietro ad un simbolo identitario. Ricca di effetti speciali, la pellicola brilla per una narrazione fantasmagorica tra tubi catodici e laser fluorescenti, spiccando – come accadeva nel prequel del 1984 – anche per l’utilizzo della computer grafica e per un montaggio accattivante. Innescata nel film anche la tematica dell’unione e della famiglia, trattate a grandi linee lungo l’identificazione della squadra di tutori del paranormale, unitamente al discorso bilanciato di azione e fantascienza sui toni della commedia. Prossima ad un ulteriore capitolo, la produzione relativa ai Ghostbusters raccoglie, tralasciando il remake al femminile del 2016, proprio gli elementi del legame familiare anche dietro la macchina da presa, schierando Ivan Reitman alla regia dei primi due film e Jason Reitman suo figlio a quella del capitolo in uscita nella prossima estate, supportato dall’annunciata partecipazione di parte del cast originale ma orfano del compianto interprete di Eagon attorno a cui dovrebbe, comunque, ruotare la storia in virtù, probabilmente, di una dichiarazione d’amore nei confronti del cult anni ’80.