In prima visione sulle reti Rai, il documentario Freddie Mercury – the ultimate showman, oggi in prima serata su Rai 5, costituisce un importante omaggio alla memoria del top music player considerato “la più grande voce del rock” (cit.). Prima delle due serata dedicategli dall’ente televisivo italiano in occasione dell’anniversario della sua scomparsa del 24 Novembre, la messa in onda del contenuto documentaristico intende fornire l’immagine incontrastata del brillante performer sul palco, partendo proprio dalle emozioni dei protagonisti del recente film Bohemian Rhapsody, concepito proprio per celebrare l’arte e l’individualità di Freddie.
A quasi trent’anni dalla morte di uno dei più grandi cantanti di sempre, l’appuntamento proposto da Rai Cultura non nasconde una certa vena nostalgica per una grande personalità, incontrastato leader nel concepimento di un nuovo modo di fare musica live coniugando – come sostiene anche Paul Gambaccini – teatro e rock come mai nessuno prima. Questo e molto altro nella natura di Freddie, un visionario artista vissuto attraversando la più larga molteplicità dei generi musicali prima di arrivare a catalogare la musica dei Queen come rock ‘n’ roll ma, in ogni caso, fermo nella convinzione della non necessaria catalogazione limitativa all’interno di uno specifico genere. Originario di Zanzibar ed apprezzato anche dal re del pop Michael Jackson, il fu Farrokh Bulsara avrebbe passato la vita a costruire il suo personaggio, partendo dal nome e dal ribattezzare gli Smile fino a divenire prigioniero, in un certo senso, del suo magnetismo e dello show, il tutto in virtù – come dichiara Rosie Horide – di un sincero amore verso il suo pubblico, unitamente alla messa in scena di uno spettacolo regale a partire dal look. Autori di alcuni dei brani più illustri della discografia mondiale della musica, i Queen testimoniano l’importanza del credere in un progetto e dare tutto per continuare a splendere come un astro rimanendo sempre se stessi, proprio come la stella assegnatagli lungo la Hollywood Walk of Fame. Corredato dagli interventi di Rami Malek, Brian May, Roger Taylor, Paul Watts, Eric Hall e Mick Rock, il documentario spicca per il valore di tributo e per la narrazione cinematografica lungo la brillante componente musicale di alcuni degli indimenticabili spettacoli e brani della band britannica, tra cui quello sommo del Live Aid del 1985. Uno straordinario carisma e un esemplare capacità attrattiva e coinvolgente, quelli del leggendario frontman, sin da subito deciso a rivoluzionare la storia e divenuto un pilastro della tradizione culturale mondiale per aver portato un avanzamento nella musica, nel concetto di show e nella libertà di espressione proprio a partire dai costumi.