Scelto come brano di apertura della settantesima edizione del Festival di Sanremo, il nuovo pezzo di Irene Grandi porta la firma d’eccezione di Vasco Rossi, autore del brano insieme a Gaetano Curreri, Andrea Righi e Roberto Casini. Arrangiata e prodotta da Celso Valli, la canzone è stata presentata in esclusiva su Rai Play a fine Gennaio ed eseguita live il 4 Febbraio, segnando il grande ritorno della cattiva ragazza (cfr) sul palco dell’Ariston ventisei anni dopo la prima partecipazione tra le Nuove Proposte con Un motivo maledetto e vent’anni dopo il piazzamento al secondo posto tra i Big con La tua ragazza sempre, primo brano scritto per lei dal Blasco segnando l’avvio della collaborazione con il rocker di Zocca.
Eseguita in modalità prettamente rockeggiante, Finalmente io denota l’inconfondibile impronta del Komandante, predisponendosi ad un attento ascolto circa le variazioni di tonalità lungo le tematiche della speranza e della libertà attorno ad un desiderio tendenzialmente futuristico di riconciliazione con se stessa. Un testo particolarmente grintoso, quello del brano in oggetto, in cui si accompagna l’ascoltatore verso una sorta di analisi interiore al termine di un viaggio personale circa il proprio posto nel Mondo. Scandita in riferimento alla ricerca di una plausibile autoaffermazione, la potenza del testo risulta indirizzata ad una giammai raggiunta autonomia nei confronti della vita, raccontata in modo fittizio quasi fosse il confine ultimo di una sfida individuale. Strutturata lungo un discorso a strofe, la nuova perla del pop nata dal connubio Rossi-Grandi si interfaccia attorno a fluidità e versatilità proprie della cantante fiorentina, artista a tutto tondo che, fiera dell’armonia melodica e personale portata davanti agli spettatori della kermesse condotta da Amadeus, ha fatto dell’orgoglio la sua arma vincente con cui affrontare l’estremamente competitivo mondo della musica italiana.