Ci sono quelle strade e quelle vite che, seppur viaggino su due fronti opposti, sono destinate a rincrociarsi e ricongiungersi, cosa che accade ai protagonisti del quarto capitolo del franchise sulle corse automobilistiche di casa Universal Pictures e Original Film, in cui l’agente Brian O’Conner (Paul Walker) avrà l’occasione di stringere un inossidabile rapporto di complicità con Dominique Toretto (Vin Diesel). Definiti lungo il comune orizzonte motoristico e adrenalinico, i personaggi si erano separati alla fine del primo capitolo con una spiazzante presa di consapevolezza e posizione, finendo per caricarsi sulle spalle, a livello interpretativo, l’intera evoluzione della produzione.
Reintegrato in polizia per le indiscusse qualità di infiltrato e doppiogiochista, il carattere interpretato dal compianto Paul Walker mostra da subito l’essenza del suo punto debole nel trasporto veritiero e non opportunista per Mia (Jordana Brewster), sorella del co-protagonista che fungerà da valvola decisiva nello schieramento di Brian dalla parte di Dom. Costretto ad isolarsi dai suoi per lo status di ricercato internazionale, il carattere interpretato da Vin Diesel farà ritorno in città per scoprire la verità sull’uccisione dell’amata Letty (Michelle Rodriguez) e sul traffico del criminale Arturo Braga (John Ortiz), dando adito al suo senso di vendetta, tematica del lungometraggio che scenderà a patti con il valore della giustizia perseguita da O’Conner, con tanto di sequenze dense di magnetismo, ritraenti scene di underground del mondo dell’automobilismo, bilanciate dalla suggestività del montaggio, degli effetti luce e della colonna sonora. Parte da qui, infatti, la stretta relazione che si assesta sullo sfondo di tutte le pellicole successive della serie, la duplicità tra criminalità e giurisdizione, perseguita dal team di Toretto in collaborazione con le forze dell’ordine, rappresentate prima da polizia ed FBI e dai DSS di Dwayne Johnson alias Luke Hobbs nei più recenti capitoli della serie. Alla base del film in oggetto, uscito il 17 Aprile 2009 per la regia di Justin Lin e con il titolo di Fast & Furious-Solo parti originali, uno squarcio di depistaggio e finzione nell’identità del criminale colpevole di aver colpito la famiglia allargata di Dom, unitamente al senso della scelta di un uomo che avrebbe deciso di non scappare più e un altro che, invece, mostra un carattere perennemente trasformistico tra il crimine e la legge, questo presumibilmente in virtù del desiderio di assecondare il desiderio dell’amico del non voler tornare dentro circoscritto in Fast & Furious del 2001.