Secondo capitolo dell’adrenalinica serie cinematografica avviata nel 2001 con Fast and Furious e giunta al nono episodio in prossima uscita, l’action-thriller motoristico del compianto John Singleton, uscito il 20 Giugno del 2003 compie – narrativamente parlando – un passo avanti rispetto al prequel, riprendendone l’ambientazione concettuale del mondo delle corse clandestine e spostandosi da Los Angeles a Miami, dove l’ex agente Brian O’Conner (Paul Walker) avrà l’occasione di redimersi e sfruttare le proprie abilità di guida e di street racer. Estendendo la chiamata all’amico d’infanzia Roman Pierce (Tyrese Gibson), il carattere interpretato dal compianto attore statunitense sarà reclutato dalla polizia della dogana per incastrare Carter Verone (Cole Hauser) e “ricominciare da capo” (cit.).
A fare il nome dell’astuto detective bruciatosi per aver restituito la macchina ad un criminale, la vecchia conoscenza di O’Conner Bilkins (Thom Barry) è intervenuto per permettere all’operazione di compiere l’ultimo passo e assicurare il trafficante alla giustizia. Collaborando con l’agente infiltrata Monica (Eva Mendes) e riconciliandosi tra loro, i due protagonisti si serviranno della loro astuzia, del loro fiuto e delle loro conoscenze nel mettere in atto un piano che coinvolgerà una larga schiera di piloti e automobili. Braccati, infatti, dalla polizia locale, i due ricorreranno alla destrezza e all’inventiva per portare a termine la missione commissionatagli dai doganieri e cogliere Verone sul fatto. Aprendosi su una brillante scena ritraente una sfida competitiva, la pellicola pone in luce il carattere di O’Conner, mettendolo a confronto con la necessità di fare qualcosa e con il forte richiamo della giustizia. Molteplici i temi del film, a partire dallo spirito competitivo su cui risulta strutturato, fino ad arrivare alla definizione del rapporto tra Brian e Roman con tanto di siparietti affrescanti un legame indissolubile tra gli stessi attori che vi hanno dato forma e voce. In sottofondo al prodotto cinematografico di casa Universal Pictures, è possibile leggere anche alcune tematiche più significative, come lo scendere a patti con se stessi e con il proprio essere, l’assolvere i bisogni comuni e il perseguire la retta via, la coerenza e l’amicizia, tutti canoni che vanno in parallelo alla storia e al compito di fondo, senza mai intaccarne gli effetti e la nobile riuscita quali valori annessi dell’intera produzione che qui vede anche l’esordio di altri personaggi centrali del franchise come Tej (Chris Ludacris Bridges).