A sbarcare oggi su Netflix è il film commedia che prende l’itinerante concorso canoro eurovisivo come pretesto, circoscrivendosi attorno alla storia di due musicisti che, uniti sin da bambini con uno scopo, vedranno concretizzarsi la loro ambizione più grande, quella di partecipare alla manifestazione e dividere il palco con i più grandi artisti d’Europa. Prodotto e co-interpretato da Will Ferrell dopo la sua visita all’Eurovision 2018 per osservare la finale di Lisbona, il lungometraggio di David Dobkin racconta l’epopea del duo dei Fire Saga, finendo per restituire l’immagine del bisogno di inseguire i propri obiettivi e credere fermamente in se stessi, tematiche fondanti di una pellicola lapstick[1] diversificato tra narrazione e momenti esecutivi in stile videoclip da togliere il fiato.
Favoriti da una stramba coincidenza, Lars (Will Ferrell) e Segrit (Rachel McAdams) avranno l’occasione di rappresentare l’Islanda all’ambito contest facente tappa in Scozia, coronando il proprio sogno di calcare quel palco immenso, momento emotivo restituito dalla fotografia intimistica della soddisfazione sul volto del carattere interpretato da Ferrell. Attore superbo nel dar voce prima ad un talento incompreso con una forte voglia di comunicare e dopo all’assunzione di una consapevolezza superiore, il produttore si ritaglierà un ruolo prettamente evocativo, interpretando un viaggio fatto di convinzione al fianco di una McAdams nei panni di una donna coraggiosa disposta a tutto pur di inseguire l’uomo amato anche nelle sue folli e sconsiderate idee. Vittime di un gioco di sfortunati avvenimenti, i due islandesi guadagneranno con umiltà il rispetto della gente e il favore dei propri connazionali, dando adito ad una rappresentazione tendenzialmente mistico-fiabesca con tanto di elfi vegenti e motivatori e giungendo al riconoscimento di sentimenti condivisi. Caratterizzato da numerosi cambi di scena, il montaggio risalta per l’attenzione riservata alla narrazione dei momenti pre-show e della descrizione del rapporto tra i protagonisti, inizialmente spaesati tra gli altri concorrenti come il favorito Alexander Lemtov (Dan Stevens) e Katiana (Demi Lovato) per poi immergersi completamente nello show business. Rappresentato da scene folgoranti di canzoni ed emozioni condivise con “tutto il mondo”, il parterre di spettacolarità musicale, tale da rendere il prodotto per certi versi attinente ai tre Pitch Perfect, si arricchisce dell’allestimento di party intriganti, vantando un cast brillante di attori e comparse di musicisti come Salvador Sobral, Netta e Conchita Wurst. Ponendo l’attenzione sul tema dello scetticismo iniziale di cui si fa portavoce il padre di Lars interpretato da Pierce Brosnan, lo spettatore viene trainato in uno spiccato discorso musicale e scenografico, fulcro delle emozioni vissute a partire dall’ascolto dei brani della significativa colonna sonora.
[1] Particolare sottogenere cinematografico fondato su una comicità elementare che sfrutta il linguaggio del corpo e si articola intorno a gag tanto semplici quanto efficaci|sviluppatosi grazie all’apporto della casa cinematografica Pathè e di alcuni suoi alfieri come Guillame, il genere si affinò negli USA grazie a registi come Sennett e a formidabili interpreti come Stanlio e Olio, Charlie Chaplin, Buster Keaton e i fratelli Marx