Autore di colonne sonore o – come amava definirle lui – musiche da film composte per il cinema e la tv tra il 1961 e il 2016, il celebre Maestro della musica italiana se n’è andato nella notte dopo aver riportato una frattura al femore nei giorni scorsi e conseguenti problemi respiratori[1], portando via con se un pezzo di storia iniziato poco più di mezzo secolo fa[2]. Vincitore di due Premi Oscar e svariati Golden Globe, BAFTA Awards, David di Donatello e Grammy, il celebre compositore, uno dei più amati al Mondo, ha condotto fino alla fine una vita caratterizzata da acume professionale, umiltà e disponibilità interattive e soprattutto dedizione lavorativa e professionale, nonché da uno spirito amorevole verso il pubblico, da cui – come ha dichiarato anche recentemente egli stesso – ha tratto la propria forza e la propria creatività[3].
Una musica che ha fatto riflettere e sognare intere generazioni di persone, la sua, a testimonianza di un genio che rimarrà indelebile nella storia grazie alle note memorabili dei suoi lavori ma non soltanto. Artista raffinato e al tempo stesso popolare, Ennio Morricone[4] ha lasciato un’impronta profonda nella storia musicale del secondo Novecento[5] anche per l’impatto personale sulla cultura, contribuendo in modo significativo a diffondere e rafforzare il prestigio dell’Italia nel Mondo. Conferitogli un Leone d’oro alla carriera nel 1995 e un Premio Sergio Leone nel 2003, il musicista romano è stato un compositore multiforme e solito nel rinnovarsi e adoperarsi in generi compositivi diversi, sempre a cavallo delle epoche e regalando all’Arte vere e proprie perle della Musica e del Cinema, in virtù di un successo testimoniato anche dagli oltre 70 milioni di dischi venduti in tutto il Globo. Tanti altri i riconoscimenti ottenuti durante tutta la carriera intrisa di sogno e speranza, proprio come le emozioni deducibili dall’ascolto dei suoi lavori, un vanto per l’Italia che perde uno dei più grandi artisti al Mondo, vissuto, “rendendo il mondo migliore con la musica” (cit.)[6], tra ventesimo e ventunesimo secolo. Tra le pellicole da lui musicate, è possibile ricordare I motorizzati di Camillo Mastrocinque, In ginocchio da te e Non son degno di te di Ettore Maria Fizzarotti, Diabolik di Mario Bava, Il Mercenario di Sergio Corbucci, fino alle più recenti La migliore offerta e La corrispondenza di Giuseppe Tornatore, questo a segnalare un largo bacino operativo tra generi, registi e anni, passando anche per Bastardi senza gloria e The Hateful Eight di Quentin Tarantino e prima ancora per la collaborazione fissa con Sergio Leone, un rapporto nato ai tempi della scuola elementare che ha dato, tra gli altri, i film della trilogia del dollaro Per un pugno di dollari, Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo. Sperimentazione e meticolosità sono solo alcune delle prerogative su cui risulta costruita la carriera ultra-cinquantennale del musicista, riconosciuto sia per la sua attività musico-cinematografica tra western, action e drama che per quella di composizione per la musica contemporanea, jazz e pop tra orchestra e musica leggera, riarrangiando, tra l’altro, anche il brano La solitudine di Laura Pausini per il ventennale del 2013[7].
[1] cfr IL MESSAGGERO
[2] cfr IL SOLE 24 ORE
[4] n. Roma, 10/11/1928 – m. Roma, 06/07/2020
[6] Lo scrive Monica Bellucci che, insieme a tanti altri, ha voluto porre omaggio alla grandezza del Maestro, riunendosi nel cordoglio condiviso del mondo dell’Arte