Annunciato a mezzo social da Vincenzo Salemme e tutti i protagonisti, il remake italiano di Es por tu bien porta la firma di Rolando Ravello e risulta allestito attorno alla tematica del conflitto dei figli con i genitori, trasposto qui lungo l’orizzonte della scelta e dell’assunzione di maturità, tema, quest’ultimo, su cui è ben saldo il contrasto tra narrazione e presa di consapevolezza, la prima entro la cornice della determinazione dei giovani interpreti e la seconda implicita nell’evoluzione caratteriale dei personaggi interpretati da Marco Giallini, Vincenzo Salemme e Giuseppe Battiston, la cui personificazione trova agile supporto retroattivo da parte di Isabella Ferrari, Valentina Lodovini e Claudia Pandolfi nei panni delle ragionevoli e meno emotive mogli Isabella, Paola e Alice.
Dovendo far i conti con le ambizioni sentimentali delle rispettive figlie Valentina (Matilde Gioli), Marta (Eleonora Trezza) e Sara (Alice Frizzi), i protagonisti interpretano il disagio provato di fronte a scelte non condivise e da loro disapprovate. Ritenendo i loro partner inadeguati, i tre uomini si stringeranno in un coro di disarmo di fronte all’amore, descrivendo la maturazione verso un’apertura mentale tale da assecondare il volere delle ragazze. Supportate dalle madri, le giovani avranno l’occasione di farsi ascoltare e valere. Da ieri su Prime Video, la pellicola lascia intendere la visuale d’insieme circa il benessere dei propri affetti, delimitandone l’essenza attorno a ciò che, in realtà, dovrebbe prescrivere un senso di bene ultimo facendo incontrare le esperienze e supportando le scelte altrui. Eretta su toni pseudo-folk, la commedia di Ravello si muove lungo le spumeggianti interpretazioni da parte dei tre mattatori, l’avvocato interpretato da Giallini fermo sulle sue idee di amore classico, il poliziotto goliardizzato da Salemme e l’uomo interpretato da Battiston, uniti nella comune intenzione di provvedere al futuro delle proprie figlie perché vittime di pregiudizi, mettendo in scena delle malefatte per incastrare Alexia (Lorena Cesarini), Simone (Simone Baldasaseron) e Luigi (Alberto Lo Porto). Nel cast del film anche il trapper Biondo, il quale, interprete di se stesso, dà voce allo spregiudicato e chiuso ragazzo che sconvolge la vita familiare del personaggio interpretato dall’attore napoletano. Definendo, in un certo modo, l’ansia per l’avvenire dei figli, i tre saranno artefici, per mano del regista, di un disegno nazionalistico che supera i confini e le differenze, mettendo particolarmente in luce la loro verve creativa in assoli divertenti come quelli delle reazioni eccessive in romanesco o dello scagliarsi, per credibilità, contro un vetro e, per nervosismo, contro un auto, solo alcuni degli ingredienti di un prodotto efficace che desta non pochi sorrisi, a ridosso di un totalizzante impianto teatrale fatto principalmente di allestimenti e ambienti raccolti.