Giunti quasi alla chiusura della stagione teatrale del teatro Trastevere, la compagnia Chièdiscena di Guido Lomoro mette in scena dal 22 al 27 Maggio 2012 il riadattamento teatrale tratto dall’opera di Cristina Comencini, in cui si indaga sui temi della verità e della stessa identità personale vista dall’universo femminile, interpretato da 4 donne e 4 ragazze. La prima è quella delle donne che, riunite per la solita partita a carte del giovedì pomeriggio, sovrastano la scena con dibattiti e riflessioni sulla loro vita e su quelle delle proprie figlie, nonché sugli amori, sui tradimenti e sulle differenze tra le loro passioni giovanili e quelle delle figlie. La seconda, invece, consiste nelle chiacchierate delle quattro ragazze, le quali impiegano lo spazio scenico per confrontarsi sui loro amori e sui disagi familiari che vivono e per scambiare opinioni e pareri. Montaggio e parallelismo tra le due scene vengono resi in maniera ottimale, con tono piacevole di matrice discorsiva in un percorso riflessivo che trova la sua origine nella metafora quotidiana degli eventi della vita, quali matrimonio, avventure, amicizie, tradimenti. È un’alternanza delle due epoche, due periodi storici scanditi dall’abbassamento – alzamento di luci sceniche, da cui emergono notevoli differenze realistiche tra la generazione passata delle quattro donne e quella attuale delle quattro ragazze. C’è una visione del mondo e dei rapporti differente tra i due punti di vista e in modo differente vengono affrontati i vari temi, tra cui quello della maternità, vista come coronamento dell’amore e del matrimonio dalle donne e come peso che graverebbe sulla coppia e sulla stessa tranquillità dalle ragazze. Lo spettacolo, in realtà dedicato alle figure materne, è diretto dalla brava regista Marta Iacopini, abile nell’affiancare sullo stesso palcoscenico due modi diversi di intendere i fatti della vita e le due differenti visioni del mondo. Claudia Malgherini, Cristina Longo, Claudia Filippi, Giulia Martinelli, Alessandra Di Tommaso, Marilù Pipitone, Giovanna D’Avanzo, Noemi Storace sono le otto brave attrici a cui vanno i complimenti per la finzione e l’interpretazione scenica, non solo dei personaggi in senso stretto ma anche dei sentimenti e dei modi di essere delle stesse donne.