Primo live album ufficiale del musicista britannico, il disco conta tre versioni, la prima distribuita nel 1974 in LP con 17 tracce su 4 lati, una seconda del 1990 e la terza del 2005 rispettivamente con 20 e 22 tracce su 2 CD ognuna. Contenente due bonus tracks, la prima release in Compact Disc, edita da Rykodisc ed EMI, si arricchisce di un’introduzione di Bowie stesso, autore di una performance molto glamour attorno al genere pregnante del rock.
Certificato anche dallo sfoggio sul palco di un look glamour con abiti estremamente stravaganti, il tema del live restituisce l’immagine della ricerca di un antidoto all’eccessiva serietà, particolarità, questa, evidente anche nel lavoro datato 1972 Ziggy Stardust. Tra gli artisti con il maggior numero di vendite[1] e al 23° posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone, David Bowie ha ricevuto un riconoscimento postumo dopo esser stato nominato “il più grande entertainer del ventesimo secolo” [2]. Artefice di una carriera anche a teatro e nella recitazione, Bowie manifestava – come dichiarato da lui stesso – una totale immersione nei suoi personaggi, nei modi di vestire e negli atteggiamenti carichi di spensieratezza e stile, elementi cardine della sua prima release discografica di successo Aladdin Sane, il cui titolo nasce dal gioco di parole dell’autore sulla sua doppia personalità, Aladdin Sane (il sano e soprannaturale Aladdin) e A lad insane (un ragazzo folle). Registrato nel corso del tour seguito a Diamond Dogs, il lavoro in oggetto contiene, oltre ai consueti classici tratti da The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, le canzoni provenienti dai suoi ultimi album, ripercorrendo le principali fasi della sua carriera, dal periodo più glam alla sua parentesi plastic soul. Diversificato in una prima parte marcatamente glam e una seconda più orientata verso il soul, il –Diamond Dogs Tour– è stato il tour più ambizioso di Bowie già nella scenografia rappresentante la post-apocalittica Hunger City. Completo e preciso, l’album è tratto dalle esibizioni del 14 e 15 Luglio 1974 al Tower Theater di Filadelfia, punto di rottura di Bowie con il suo personaggio Ziggy per divenire, a tutti gli effetti, uno dei personaggi più influenti della scena pop e rock mondiale. Artista poliedrico e visionario, Bowie era solito intendere il glam come un’opportunità per manipolare i suoi personaggi caricandoli di lusso e teatralità.
[1] Cfr World’s best selling music artist|150 milioni di album venduti in vita
[2] Risultato di un sondaggio condotto dal canale televisivo britannico BBC Two nel 2019