DAVID DI DONATELLO 2019 – la cerimonia di premiazione tra memoria e innovazione
Tenutasi ieri sera agli Studios di Via Tiburtina in Roma, la serata di consegna premi della 64ª edizione dei David di Donatello si è svolta nell’ottica della celebrazione del cinema italiano attraverso il ricordo in video degli artisti scomparsi durante il 2018. Assegnati durante la serata anche quattro David speciali a personalità illustri della settima arte internazionale, tra cui Uma Thurman e Tim Burton, regista, quest’ultimo, della nuova avventura live action dai pregressi classicheggianti Dumbo.
Numerosi i premi assegnati durante la lunga serata capitolina in diretta su Rai 1 per una rassegna senza sosta condotta da Carlo Conti, il quale non manca di omaggiare anche il collega Fabrizio Frizzi citando anche Bernardo Bertolucci, Ennio Fantastichini e tanti altri in un ricordo condiviso con la padrona di casa Piera Detassis, alla sua prima esperienza con la direzione artistica dell’ambito Premio cinematografico in oggetto. Un prodotto tutto italiano, quello del David, volto a rappresentare l’arte, la musica e in particolare modo il cinema del Nostro Paese. Nove i David ritirati da Matteo Garrone, aggiudicatosi i prestigiosi riconoscimenti per Miglior regia e Miglior Film con il suo Dogman, valso anche i David per Miglior scenografo a Dimitri Capuani, Miglior attore non protagonista ad Edoardo Pesce, Miglior autore della fotografia a Nicolaj Brüel, Miglior montatore a Marco Spoletini, Miglior truccatore a Dalia Colli e Lorenzo Tamburini, Miglior sceneggiatura originale a Matteo Garrone, Massimo Gaudioso e Ugo Chiti e Miglior suono. Un’edizione all’insegna della parità di genere, data la presenza anche di un cast femminile tra i candidati a ricevere i premi, tra cui Valeria Golino per Euforia e Marina Confalone, aggiudicatasi il premio per Miglior attrice non protagonista ne Il vizio della speranza . Ad aggiudicarsi il David per Miglior attrice protagonista è, invece, Elena Sofia Ricci, fresca di una sentita interpretazione al fianco di Toni Servillo in Loro, pellicola valsa anche il premio per Miglior acconciatore ad Aldo Signoretti. Miglior film straniero, Roma di Alfonso Cuarón, lascia trasparire un forte legame del regista con la tradizione cinefila italiana (cit. Cuarón), in virtù di una cultura cinematografica storica e di testimonianza, in un certo senso, come risulta evidente anche dal film Sulla mia pelle, avvalorato dalla conquista del David Giovani e di quelli per Miglior attore protagonista ad Alessandro Borghi, quello per Miglior regista esordiente ad Alessio Cremonini e quello per Miglior produttore a Cinemaundici e Lucky Red. Svoltasi tra la celebrazione e l’innovazione di un mondo in continuo movimento ed evoluzione (cfr Moviement), la serata in scena nella capitale ha dato spazio anche alla musica, innanzitutto allestendo un momento di spettacolo relativo all’esibizione in duo di Andrea e Matteo Bocelli e conferendo i premi per Miglior musicista a Sascha Ring e Philipp Thimm per le musiche di Capri Revolution, oltre a quello per Miglior canzone originale a Sufjan Stevens per la musica, il testo è l’interpretazione del brano “Mistery of Love” del film Chiamami col tuo nome, lungometraggio aggiudicatosi anche il David per Miglior Sceneggiatura non originale a James Ivory, Luca Guadagnino e Walter Fasano. Tanti altri i premi assegnati durante la maratona di cinema e musica in diretta sulla prima rete Rai, tra cui quello per Miglior cortometraggio e Miglior documentario, andati rispettivamente a Frontiera di Alessandro Di Gregorio e Santiago, Italia di Nanni Moretti. A Gabriele Muccino è andato, invece, il David dello Spettatore per il suo film corale A casa tutti bene, film corale interpretato da Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi e dalla vulcanica Sabrina Impacciatore, tra gli altri. Corredata da alcuni momenti brillanti e sentiti, la serata si è arricchita di dediche, omaggi e ricordi di alcune situazioni che hanno segnato il Nostro Paese negli ultimi anni, tra cui quella del terremoto aquilano del 2009, alle cui vittime va la dedica di Victor Perez, vincitore del David per i Migliori effetti visivi VFX de Il ragazzo invisibile-seconda generazione, mentre ad Ursula Patzak è andato quello di Miglior Costumista per Capri Revolution. Una serata condotta – come già detto – nell’ottica del ricordo e della celebrazione del talento italiano nel mondo, motivo per cui sono stati assegnati anche due David speciali anche al Maestro dell’horror Dario Argento e alla scenografa romana già vincitrice di tre Oscar Francesca Lo Schiavo, a definire l’intera manifestazione cinematografica e televisiva come un mantello tutto italiano all’arte della nostra penisola nel Mondo.
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