COSE DA PAZZI – l’interpretazione giocosa di Carlo Croccolo

///COSE DA PAZZI – l’interpretazione giocosa di Carlo Croccolo

COSE DA PAZZI – l’interpretazione giocosa di Carlo Croccolo

Diretto e interpretato da Vincenzo Salemme, il lungometraggio uscito in sala nel Marzo del 2005 si sviluppa lungo un’ambientazione familiare di tipo velatamente fracassona, sconvolta dall’arrivo a cadenza mensile di misteriosi pacchetti contenenti un non indifferente gruzzoletto. Funzionario statale incorruttibile, Maurizio Cocuzza (Maurizio Casagrande) incarna – in un certo senso – quello che potrebbe essere il sogno di ogni uomo, quello della sicurezza di un sostentamento esterno guadagnando senza fatiche e senza farsi troppe domande, una farsa, in sostanza, messa in scena dal dichiarato cultore del teatro napoletano dietro la macchina da presa.

A prender parte alla commedia una moltitudine variopinta di caratteri attinenti alle maschere teatrali partenopee del terzo millennio, partendo da un posato ed esausto protagonista con moglie e figlia al seguito fino ad arrivare all’incompletezza di una donna insoddisfatta e delusa, passando per il desiderio di approfittarsi della situazione incarnato da Biaggio Izzo, interprete del seduttor de la España Fedor, artefice dell’abbandono di Livia (Teresa del Vecchio) con il figlio Renatino (Domenico Aria). Curati nell’aspetto performativo, i dialoghi tra i personaggi mirano a cogliere gli spettatori al di là della semplice comicità, intervallando anche momenti insediativi all’interno della cornice di Napoli e brillando per la voracità dei rapporti interpersonali, particolarità, questa, prelevata sicuramente dall’originale scritto per il teatro Lo strano caso di Felice C. dello stesso Salemme, il quale da forma a diversi personaggi del film, tra cui quello del benefattore Felice Cì. Ingaggiato dal nonno interpretato da Carlo Croccolo, il carattere interpretato da regista sarà chiamato a consegnare a Cocuzza la somma in rate per la vincita di una schedina, sottofondo tematico, questo, reso esilarante sia dal contesto che dalla caratterizzazione dei personaggi chiave. Un personaggio altezzoso, quello messo in scena da Croccolo, il quale, giocando con il suo personaggio, colora la sua interpretazione di esperienza e senso di appartenenza alla cultura napoletana, particolarità, quest’ultima, vestita appieno dal regista in primis, predisponendo il palcoscenico teatrale e televisivo all’interrelazione – in ultima analisi – tra i diversi stati d’animo in scena a suon di tonalità macchiettistiche.

By | 2019-10-29T15:15:57+01:00 Ottobre 13th, 2019|Recensioni|0 Comments

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