Nel contesto in cui si fa un gran parlare delle variazioni climatiche e del riscaldamento globale che sta colpendo sempre più il Pianeta Terra, si dà notizia della tragedia verificatasi il 3 Luglio sul colosso della Marmolada che, data la sua spettacolarità ambientale, in passato è stato anche teatro di molteplici manifestazioni artistiche. Tra queste anche la realizzazione di parte della pellicola in questione che – in alcune scene – è stata girata proprio sull’imponente montagna di ghiaccio situata tra Veneto e Trentino. Surplus di adrenalina ed effetti speciali realizzati da molteplici aziende per il film diretto da Renny Harlin con protagonista Sylvester Stallone, presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes il 20 Maggio 1993 e uscito nelle sale cinematografiche italiane il successivo 29 Ottobre, ricevendo l’accoglienza positiva della critica e un discreto successo al botteghino.
Storia di un operatore di soccorso delle montagne rocciose, il film risulta costruito a partire da un iniziale senso di colpa del protagonista per non essere riuscito a salvare una persona a lui indirettamente cara. Affranto dai rimorsi e ritiratosi da circa un anno dal mondo dell’arrampicata alpina, Gabriel ‘Gabe’ Walker (Sylvester Stallone) verrà richiamato in azione da Jessie (Jeanine Turner) per un intervento di supporto nel recupero di Eric (John Lithgow), Travers (Rex Linn)e Kristel (Caroline Goodal), rivelatisi, in realtà, degli impostori criminali. Ambientata tra le montagne rocciose americane ma girata in Italia (tra Cortina d’Ampezzo e le Dolomiti) e modellata sul tema dell’alpinismo, la pellicola si struttura sullo scontro tra bene e male o – per dirla meglio – tra buoni e cattivi, intenti, i primi, a salvaguardare la tranquillità della baita e i secondi al recupero di un bottino disperso. A supporto del soggetto cinematografico numerose sequenze acrobatiche e salti nel vuoto, elementi finalizzati ad arricchire la dose di suspense nel film, lasciando gli spettatori con il fiato sospeso, come nella scena del passaggio di Linn/Travers da un velivolo all’altro. Entrato nel Guinness dei primati per la più costosa acrobazia aerea mai eseguita, realizzata senza l’ausilio di dispositivi di sicurezza o della computer grafica, utilizzata invece per la scena con i pipistrelli, il cult di Harlin si presenta come un cocktail di avventura e poliziesco e spicca per l’ambientazione quasi fiabesca sulle cime innevate e fascinose delle Dolomiti, attualmente colpite dalla tragedia verificatasi con il distacco di una porzione del ghiacciaio della Marmolada. Si pensa che la causa sia stata l’erosione del ghiaccio conseguente allo scioglimento progressivo del ghiaccio, dai risultati devastanti, tali da essere paragonati al crollo di un palazzo di 70 piani[1]. Il motivo del crollo sarebbe stato il distacco del seracco … lo conferma il glaciologo Renato Colucci che parla di una frattura con conseguente scorrimento verso valle di un grande pezzo di ghiaccio. Questo studio è soltanto uno dei presupposti, sicuramente il più attuale e tangibile, che apre ad una riflessione sulla situazione ambientale, condizionata da comportamenti errati da parte dell’uomo e caratterizzata da siccità, scioglimento dei ghiacciai e scomparsa delle mezze stagioni.