Capitolo conclusivo della trilogia del Mariachi avviata nel 1992 con El Mariachi e proseguita con Desperado nel 1995, Once Upon a Time in Messico giunge circa dieci anni dopo[1] il primo film della serie che ha segnato anche il debutto di Rodriguez nei lungometraggi. Interpretato da Antonio Banderas e Salma Hayek, già protagonisti del capitolo precedente, il film in oggetto è ambientato nei nostri giorni e ripropone la figura del pistolero solitario e musicista, rivelandosi un grande successo commerciale.
Tra gli altri personaggi centrali anche Danny Trejo e Johnny Depp, rispettivamente nei panni del braccio destro del mariachi e dell’agente federale sulle tracce del narcotrafficante Armando Barillo (Willem Dafoe), i quali danno adito alla sete di vendetta del carattere interpretato da Banderas verso il generale Marquez (Gerardo Vigil). Inizialmente confezionati per l’amico e mentore del regista Quentin Tarantino e per George Clooney, i ruoli di Cucuy e di Sands sono parte integrante della trama moderna di una caccia alla volpe nei confronti – da una parte – di chi ha infranto, come accaduto anche nella vicenda tra il mariachi del primo film e Domino, il sogno dell’amore, mentre dall’altra ci si dirige verso il rispetto della legalità qui specificata da Sands e Ajedrez (Eva Mendes). Particolarmente arguta, la parte di Johnny Depp è contornata dall’improvvisazione dell’attore, il quale, servendosi dello spirito intraprendente brillantemente mostrato anche ne La maledizione della prima luna, non si è avvalso del copione durante le registrazioni, come del resto era confacente al regista stesso, il quale regala al Cinema un altro capolavoro di stile, ritmo, scenografie e musiche ed effetti speciali. Tematiche centrali del film, l’onore e il rispetto, il tradimento e la vendetta, tutte proposte in un escamotage narrativo diretto ed esuberante, rispondente ad un linguaggio movimentato sia nelle interpretazioni che nel montaggio.
[1] L’uscita italiana dei due film risale al 19/08/1993 e al 21/11/2003