Film corale del 2011, la romantic comedy di Garry Marshall risulta strutturata attorno a sei differenti storie, prese ad oggetto della narrazione circa i preparativi per l’ultima notte dell’anno a New York. Relativa al tenore di vita e alle differenti situazioni personali di ogni individuo, l’etichetta della suspense per la fatidica mezzanotte risulta applicabile ad ogni città del mondo. Contenente diverse citazioni e un chiaro riferimento al film Appuntamento con l’amore (Valentine’s Day) del 2010, il lungometraggio in oggetto ne riprende non solo la struttura ad episodi ma, pur non costituendone un sequel, ne arruola anche parte del cast e lo stesso team di produzione.
Incaricata di occuparsi della rituale cerimonia di Times Square, Claire (Hilary Swank) farà di tutto per render giustizia ai suoi ricordi legati all’ascesa della luminescente sfera, interfacciandosi con un mai sopito valore assegnato a quel momento di riflessione sulla vita contestualmente al forte legame con il padre Stan (Robert De Niro). Sullo sfondo della sceneggiatura, inoltre, è possibile intravedere anche l’avvincente spirito di competizione tra la coppia di Griffin (Seth Meyers) e Tess (Jessica Biel) e quella di James (Til Schweiger) e Grace (Sarah Poulson), intente a dar alla luce il primo nato del 2012 ed aggiudicarsi un cospicuo premio. Queste solo alcune delle vicende raccontate da Marshall, tra cui anche quella della conoscenza della corista Elise (Lea Michele) e del depresso Randy (Ashton Kutcher) all’interno di un ascensore bloccato e quella della disponibilità del fattorino Paul (Zac Efron) nei confronti dei propositi di Ingrid (Michelle Pfeiffer). Al centro degli avvenimenti rispondenti ai diversi episodi la tematica dell’amore, sentimento universale e motore di ogni esperienza umana, messo in risalto relativamente alla storia familiare di Stan e Claire e in riferimento ai legami sbocciati o riaffiorati tra gli altri protagonisti della pellicola, il tutto strutturato tra il ritrovarsi e l’impegnarsi in nuovi rapporti nel contesto della magia della notte di Capodanno durante cui tutto può accadere (cit.). Elemento strutturale del film la costruzione di prelibate scenografie tra interni delle abitazioni ed esterni della città newyorkese, resi maggiormente significativi da colorazioni luminescenti significative e un montaggio brillante, il tutto inglobato da un contorno musicale d’effetto, arricchito anche dalla presenza nel cast di Jon Bon Jovi nel ruolo di Jensen.