Andata in onda nella notte scorsa su Canale 5, la seconda parte dello speciale Tg5 in oggetto allestisce una sorta di indagine lungo temi e contenuti della canzone italiana, vera colonna sonora identitaria del Nostro Paese. Appuntamento imperdibile quello del 9 Marzo 2019, rivelatasi occasione per interfacciarsi con uno scorcio di storia musicale dell’Italia a tracciarne – in un certo senso – il valore nel rapporto tra novità e tradizione. Molto più che il risultato di un progredire verso la forma artistica del live, lo speciale rivela numerosi aneddoti inerenti lo sviluppo di una nuova forma di comunicazione lungo il canale delle emozioni e delle sensazioni all’interno di un viaggio tra sentimento e intelletto.
Mutato verso la fine degli anni ’70, il contenuto del messaggio musicale funge da testo per i racconti raccolti dalla vita di tutti i giorni, rendendo gli artisti dei veri e propri comunicatori (cit. Vasco Rossi). Ospite speciale della puntata e portavoce del cambiamento avvenuto nell’evoluzione della musica leggera verso una nuova forma e in un nuovo linguaggio che fosse più diretto e più sintetico, il rocker di Zocca fornisce testimonianza del ruolo primario dell’artista, quello del cantore di situazioni desunte dal quotidiano. Pungendo sulla sua definizione personale di provocautore per la presenza delle provocazioni nei suoi testi, Vasco ha interpretato il desiderio di cambiamento delle nuove generazioni passando da una forma cantautorale a una più performativa in ottica di gruppo e spettacolo, conferendo dignità e credibilità al rock italiano (cit.). Autore di alcuni dei più significativi brani della musica italiana, il cantautore emiliano definisce le canzoni delle vere e proprie fotografie di emozioni (cit.), ritenendo i testi trascrizione della realtà. Tra gli artisti clou del panorama musicale italiano in rassegna nel prodotto televisivo in oggetto anche Lucio Battisti, Renato Zero, Lucio Dalla, Ron e tanti altri, tra interventi e spezzoni in video, il tutto avvalorato dalla testimonianza di Giulio Rapetti in arte Mogol, il quale rivendica la primaria importanza – come del resto fa anche Vasco Rossi – della parte testuale delle canzoni, da considerarsi trascrizione delle sensazioni e delle reazioni dell’uomo comune a determinate situazioni.