Remake del film francese Banlieu 13 con il medesimo produttore Luc Besson, il film di Camille Delamarre, uscito in sala il 1 Maggio 2014, spicca per la fluidità e la rapidità delle sequenze atletiche diversificate per ambienti e impianti pseudo – narrativi con lo sguardo proiettato verso il futuro.
Interpretato da Paul Walker, il detective infiltrato Damien Collier dovrà far i conti con il suo passato e le sue origini nel tentativo di ripulire la zona di Brick Mansions per sfatare la minaccia di un attacco nei confronti della popolosa Detroit. Guidato da Tremaine Alexander (RZA), il malavitoso quartiere si rivelerà fonte di ispirazione per il protagonista in riferimento ad alcune verità svelategli e alla chiarificazione di taluni misfatti, schema narrativo, questo, simile – per certi versi – a quello delle pellicole di successo girate da Walker al fianco di Vin Diesel, segnando il passaggio dalla parte opposta per una corrispondenza di carattere. Livello di commistione d’azione qui specificato dalla collaborazione tra il carattere interpretato da Walker e Lino (David Belle), il suo occhio (cit.) all’interno di Brick Mansions. Alla base del lungometraggio la messa in evidenza delle sequenze ritraenti il culto della disciplina del parkour, inserite – presumibilmente – a supporto della voracità del tema a fronte di una pellicola rocambolesca di culto, nata dall’incontro tra il protagonista dell’originale francese e la star di Fast and Furious. Parte integrante del film lo sfoggio di bolidi tra suggestivi inseguimenti e retate, ad innescare un versante tematico sul livello motoristico e prettamente adrenalinico, temi che, accanto al ruolo del poliziotto sotto-copertura, sembrerebbero calzare a pennello al compianto attore protagonista. Messo di fronte ad una realtà differente e a situazioni di lotta per la sopravvivenza, il protagonista sarà portato a rivalutare la sua posizione in virtù dello schieramento dalla parte giusta.