Remake del film messicano Nosotros los nobles, il lungometraggio interpretato da Diego Abatantuono si sviluppa lungo la trattazione familiare relativa ai confini del rapporto tra genitori e figli, analizzandone i risvolti nell’ottica narrativa della commedia. Rimasto vedovo con i doveri dell’educazione dei figli, l’imprenditore Vincenzo Leuzzi, supportato dal socio Giovanni (Antonio Catania) e accortosi dell’asprezza interiore di Matteo (Andrea Pisani), Chiara (Matilde Gioli) ed Andrea (Francesco Di Raimondo), metterà in scena una falsa bancarotta fraudolenta nel tentativo di far uscire i ragazzi dal seminato della Milano agiata.
Abituati alla vita senza pensieri e preoccupazioni, i giovani si ritroveranno catapultati nel terreno fino ad allora inesplorato della fatica e del doversi rimboccare le maniche per sopravvivere. Intento, quello del carattere interpretato da Abatantuono, di trasmettere ai ragazzi il valore dei soldi e della vita stessa, qui assaporata attraverso la fatica concernente lo stato di latitanza e il duro lavoro. Uscito il 29 Ottobre del 2015 per la regia di Guido Chiesa e la distribuzione Medusa Film, il prodotto del cinema italiano intende sottolineare l’importanza del confronto tra genitori e figli ai fini della reciproca conoscenza e per supplire alle mancanze da ambo le parti. Facendo tesoro del soggiorno pugliese, i protagonisti del film riusciranno a far incontrare le loro vite nonostante i tentennamenti iniziali dovuti alla sofferta assenza pregressa del capofamiglia, disposto, però, a venire incontro ai figli e a mettersi in gioco per il loro bene trasmettendogli – anche se inconsciamente – il valore della vita vera. Vulcano di idee di business, l’ambizioso Matteo si ritroverà, infatti, a dover rivalutare le sue posizioni in funzione di una realtà “ecologica” appagante, mentre Chiara, lasciatasi alle spalle l’opportunista Loris (Francesco Facchinetti), troverà il vero amore in Rocco (Marco Zingaro) e Andrea scoprirà il fascino delle nozioni psicologiche e della citazione pseudo – intellettuale. Ricco di battute gustose, il soggetto del lungometraggio trasferisce, quindi, la narrazione da nord a sud, proiettando lo sguardo dello spettatore su evoluzione e, allo stesso tempo, bellezza paesaggistica della nostra nazione, il tutto inglobato da una sostanziosa vena comica di fondo corredata da scambi dialettici affascinanti anche tra cadenze milanesi e pugliesi.