In sala da Mercoledì 28 Agosto 2019, il terzo capitolo della saga action sull’incolumità degli Stati Uniti d’America si spinge all’analisi meramente personale del protagonista, qui provato intimamente dai molteplici attentati sventati e sull’orlo del crollo mentale. Incastrato per il tentato omicidio ai danni del Presidente Trumbull (Morgan Freeman), il caparbio Mike Benning (Gerard Butler) sarà, questa volta, chiamato a riabilitare il proprio nome ed onorare l’obbligo di difesa della guida del Paese.
Abbandonato da tutti per via di presunti contatti con la Russia e di un coinvolgimento nell’attentato presidenziale, il protagonista dovrà mettere mano alle sue abilita deduttive, investigative e combattive al fine di scrollarsi di dosso quelle accuse fallaci e scagionarsi anche grazie al supporto del padre Creig (Nick Wolte). Un’ardua impresa, quella di dimostrare la sua estraneità ai fatti, perseguita da Benning attraverso la naturale predisposizione al bene del Paese e alla tutela del carattere interpretato da Freeman, motivo per cui scenderà in campo per affrontare la milizia armata guidata da Wade (Danny Huston). Propenso a mettere in atto un colpo di Stato, il carattere interpretato da Huston sarebbe intenzionato a far leva sul rapporto di amicizia con il protagonista agendo, quindi, nell’ombra, se non fosse per la consapevolezza di Mike di tenere gli occhi aperti. Elemento chiave della sceneggiatura di Robert Mark Kramen quello dei legami, passando dall’amicizia al riconoscimento – come accadeva anche nei prequel – del valore della famiglia, descritto ancora una volta dalla presenza di Lia (Piper Perabo), valvola di sfogo e di coraggio per il protagonista, il cui animo risulta qui dettato ad un’attenzione in più. Diretto da Ric Roman Waugh, Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen risulta costituito da diversi temi, primo tra tutti – come già ampiamente segnalato – quello della famiglia, a cui si innestano altre varianti cinematografiche e narrative, quali il tradimento, l’amore per il Paese e l’onore.