Prima donna ad entrare nella Rock & Roll Hall of Fame[1], Aretha Franklin Franklin è stata celebrata anche attraverso una puntata della serie My Music in sua memoria, messa in onda – nel 78° anniversario della nascita[2] – il 10 Marzo sul canale WKAR-HD 23.1 della WKAR-TV[3]. Un talento innato, il suo, ripercorribile attraverso le immagini dei difficoltosi inizi caratterizzati dall’infelicità di alcune vicende personali, fulcro, questo, della sua malinconia identificativa, la stessa profonda inquietudine che l’avrebbe accompagnata, dalla primi anni Sessanta, per tutta la carriera[4].
Icona della musica gospel e R&B, la cantautrice statunitense era solita aggiungere una vena soul a qualsiasi cosa cantasse, particolareggiando ogni sua performance grazie alle enormi qualità vocali, definizione – in estrema sintesi – di quella dote apprezzata dai fan e dai critici di tutto il Mondo[5]. Un notevole interesse musicale, il suo, tanto da permetterle di cavalcare differenti generi, passando dal gospel al jazz, simbolo, questo, di una personalità fuori dal comune. Pianista e cantautrice brillante, la musicista afroamericana è stata, inoltre, inserita di diritto nella classifica delle voci più alte della musica[6] per l’ampiezza della sua estensione vocale, aggiudicandosi un posto – insieme a Bob Dylan, Kurt Kobain e Annie Lennox – tra gli artisti sulle quattro ottave, come Paul McCartney e Thom Yorke, tra gli altri. Modellando la sua voce sulle cantanti Mahalia Jackson e Clara Ward, avrebbe raggiunto l’autorevolezza dopo essersi confrontata con un mondo discografico in cui l’assenza di personalità era considerata scacco mancante nel raggiungimento della celebrità, motivo per cui – da allora – la Franklin si sarebbe discostata dall’idea di modellare la sua arte sugli influssi altrui, assumendo – ben presto – la fama di Lady Soul[7]. Dotata di una tecnica maestosa e una presenza scenica di un’artista ormai consacrata, l’intramontabile regina di soul[8] e – tanto per delimitare il campo – della black music ha lasciato alla musica contemporanea tanti di quei successi che ne definiscono l’imponenza, tra cui l’album probabilmente maggiormente identificativo Lady Soul, un classico in cui risultano inequivocabili tutte quelle atmosfere tipiche della sua natura performativa, l’attenzione per gli incroci tra le influenze rhytm & blues e le basi soul, unione, questa, caratterizzata da uno strepitoso ensemble di suoni incisivi e fattezze interpretative tipiche della sua duttilità esecutiva in funzione di una voce che sovrasta il tutto e la farà sempre brillare nell’orizzonte artistico mondiale.
[1] cfr Official site – inducted by Keith Richards (Rolling Stones), 1987
[2] Aretha Louise Franklin: 25/03/1942-Memphis, Tennessee, Stati Uniti
[5] cfr Enciclopedia delle donne
[6] cfr Melodicamente