Dal 22 Maggio in sala per la regia dello stiloso Guy Ritchie, il lungometraggio targato disney, risultato di una grande operazione di trasposizione dall’originale animato nelle ambientazioni supportate da effetti speciali coinvolgenti, porta sul grande schermo in live action le avventure del principe dei ladri (cit.). Interpretato dal brillante Mena Massoud, Aladdin è un furfantello solito a guadagnarsi il pane rubando e prendendosi gioco delle guardie della città di Agrabah, fittizio regno arabo sotto la guida del Sultano (David Negahban).
Deciso a spodestare il sovrano dal trono e impossessarsi del regno, il Grand Visir Jafar (Marwan Kenzari) muove l’intenzione di impossessarsi della lampada magica racchiusa nella grotta di sabbia, dove l’ingresso sarebbe consentito soltanto ad alcuni e in particolare al protagonista. Intrappolato per mano del traditore reale all’interno della caverna, il ragazzo avrà modo di incontrare il potere racchiuso nella lampada, recuperata dal fido Abu dalle mani di Jafar. Interpretato da Will Smith, il fantasmagorico e potente genio della lampada diventa – come accadeva nel prodotto di animazione – il protagonista di spettacoli travolgenti, allestiti tra scenografie e – come da effetto delle canzoni originali – musiche coinvolgenti, trovando nel ragazzo non un padrone bensì un alleato e un amico. Catturato dal fascino della principessa Jasmine (Naomi Scott), il carattere interpretato da Massoud assisterà, grazie all’aiuto del Genio e dei suoi tre desideri, ad una rivoluzione di se stesso, diventando il principe desiderato dalla ragazza per convogliare a nozze. Questo il momento della risoluzione dell’intreccio della storia di Aladdin, supportato da un insegnamento di fondo secondo cui non basterebbero corona e trono per essere un principe (cit. Genio). A condire di ulteriore spettacolarità il prodotto disneyano in sala gli effetti luminosi e visivi accattivanti, sottolineati da uno sfavillante uso della computer-grafica e dal dinamismo dei personaggi centrali e di Aladdin in particolare nell’arricchimento acrobatico della scena.