Torna oggi in sala in versione restaurata per due giorni, in occasione del cinquantesimo anniversario dall’uscita, il kolossal fantascientifico di Stanley Kubrick, considerato capolavoro assoluto del cinema, aggiudicatosi un Premio Oscar agli effetti speciali nel 1968 e due David di Donatello nel 1969 per miglior film e produttore straniero. Basato sul soggetto letterario del romanziere Arthur C. Clarke, il film si struttura lungo il viaggio spaziale degli astronauti Frank e David alla volta di Giove e a bordo della Discovery, classificandosi come una riflessione sul rapporto civiltà/tecnologia o, per trovare un accostamento, uomo/macchina.
Considerando il forte impatto registrato in epoca contemporanea e sulle generazioni a venire, il lungometraggio con cui il Maestro statunitense del Cinema predisse il futuro sull’evoluzione umana è diventato un caposaldo della storia della settima arte, collezionando successi incontrastati tra critica e botteghino nel corso degli anni. Uscito in Italia il 12 dicembre 1968 e girato tra Stati Uniti e Gran Bretagna, il prodotto cinematografico in oggetto risulta essere, senza alcun dubbio, il film maggiormente tangibile, visivo e sonoro di tutti i tempi, futuristico e – se vogliamo – visionario, data la trattazione spostata in un arco temporale che abbraccia milioni di anni. Sullo sfondo del film un branco di scimmie antropomorfe disposte intorno ad un misterioso monolite comparso dal nulla, all’alba dell’umanità, periodo narrato con imperscrutabilità ed ermetica. Genio assoluto, anticipatore avveniristico ed esploratore mentale dei più disparati linguaggi artistici, il regista caratterizza il suo prodotto di una fotografia entusiasmante e di una scenografia accattivante, corredando il tutto di deliziosi effetti speciali e sviluppando il contenuto secondo le corde tematiche della suggestione, raggiunta grazie a profondità musicale e visiva, particolarità riscontrabili ad esempio nelle sequenze gravitazionali. Alternandosi ai momenti bui, i punti luce intergalattici della vicenda costituiscono parte dell’essenza stessa della rivoluzionaria pellicola di Kubrick, costruita sul rapporto in missione tra gli astronauti e il computer di nuova generazione e intelligenza superiore HAL 9000, raffronto, questo, che indurrà i caratteri protagonisti ad allontanarsi, inevitabilmente, dalla realtà. Questi e molti altri i caratteri del manifesto della cinematografia mondiale ad opera di uno degli artisti clou del Novecento, attento osservatore di dinamiche cinematografiche, visive e sonore, affrescate in un prodotto tout – court della storia mondiale della settima arte e non solo.